sabato 8 novembre 2014

Rock Stories: Ramones




I Ramones furono uno dei più influenti gruppi musicali Punk Rock statunitensi. 

Formatosi a Forest Hills, nel Queens (New York), intorno al marzo 1974, il gruppo fu fra i fondatori del movimento punk rock newyorkese.

Tra il 1974 ed il 1996 i Ramones eseguirono 2.263 concerti, con una media di due concerti a settimana. Nel 1996, con più di dieci album alle spalle, il gruppo si sciolse. 


Tre membri del gruppo, Johnny, Dee Dee e Joey, morirono nel decennio successivo.


Nei loro 22 anni di musica i Ramones non ottennero mai un gran successo commerciale. 


I loro unici dischi d’oro sono stati la raccolta Ramones Mania ed il DVD del 2004 Ramones: Raw. L’apprezzamento per il gruppo è nato intorno al 2000: a partire da quel momento gli album della band compaiono regolarmente nelle liste dei “migliori di tutti i tempi” in molte riviste musicali autorevoli, come Rolling Stone o Mojo. 


Nel 2002 la rivista Spin Magazine ha descritto i Ramones come la seconda più grande band rock and roll della storia, dopo i Beatles. 



Il 18 marzo 2002 i Ramones entrarono nella Rock and Roll Hall of Fame.


Pur facendo parte a pieno diritto della generazione punk, i Ramones iniziano la loro attività un paio di anni prima degli storici gruppi della rivoluzione rock ‘n’ roll, Sex Pistols e Clash sopra tutti.




I componenti della prima formazione hanno già maturato esperienze musicali: Joey Ramone (Jeffrey Hyman) si diletta alla batteria, ma canta in un gruppo di nome Snipers che prova nello scantinato della galleria d’arte della madre di Joey, in Queens Boulevard; Johnny Ramone (John Cummings) suona il basso con i Tangerine Puppets, insieme al chitarrista Tommy Ramone (Tamás Erdélyi); Dee Dee Ramone (Douglas Glenn Colvin) ha già avuto le proprie esperienze, definite da lui stesso ‘brutte’, con altri gruppi.


Dee Dee si ricordava di un giorno in cui andò a vedere Joey con gli Snipers in un concerto a Manhattan dove c’erano anche i Suicide.


« Fu una serata strana. 

Fecero una cover di ‘Let’s Spend The Night Together’ dei Rolling Stones. 
All’epoca Joey si faceva chiamare Jeff Starship. 
Scusatemi se per caso mi sbaglio. 
Forse era Jeffry Starman… Bah, è passato tanto tempo! 
Ad ogni modo era vestito con dei pantaloni rosa, un top argento di lamè, degli stivali a zatterone comprati da Granny e cantava nel microfono come se non avesse fatto altro per tutta la vita. 
Fu una cosa abbastanza impressionante. »

(Dee Dee Ramone)


Come si può notare dalle parole di Dee Dee, il look è ancora lontano da quello che avrebbe sconvolto il mondo rock a metà degli anni Settanta.


Tommy suona poi con i Butch, con Jeff Salem alla voce e Monte Melnick, che anni dopo diventerà il tour manager dei Ramones, al basso; con loro suona anche Harry, il batterista dei Dorian Zero. 


Melnick entrerà successivamente nei Thirty Days Out, gruppo country con cui registrerà due album nei primi anni settanta. 


Lo scioglimento dei Thirty Days Out porta Melnick a diventare socio di Tommy, che gestisce una sala prove sulla 20a Strada, il Performance’s Studio, vicino al Max’s Kansas City. 


Dopo lo scioglimento dei Tangerine Puppets, Johnny e Tommy restano sempre in contatto e Tommy si meraviglia continuamente del fatto che il suo amico non faccia parte di alcuna rock band, dato il suo carisma e la sua forte personalità. 


Poco dopo Tommy si compiacerà di ricevere una telefonata in cui Johnny lo avvisa dell’acquisto di una chitarra Mosrite per lui e di un basso Dan Electro per Dee Dee, che nel frattempo ha conosciuto il futuro chitarrista del gruppo. 

E fissarono un appuntamento.

Si incontrano a casa di Johnny, con Dee Dee, Tommy, Joey ed un altro ragazzo, Richie Stern, seconda chitarra, che presto abbandonò la scena, ma che fu da allora conosciuto come Ritchie Ramone. 


Il 30 marzo del 1974 i Ramones ottengono il loro primo ingaggio al Performance’s Studio, grazie a Tommy e Monte Melnick. Spediscono loro stessi i volantini pubblicitari; formazione su indicazione di Tommy: 


Johnny alla chitarra, Joey alla batteria e Dee Dee al basso ed alla voce; biglietto: due dollari; spettatori: una trentina circa, nonostante adesso decine e decine di persone più o meno famose sostengano di essere stati presenti all’evento. 
Al secondo concerto non venne nessuno.

Monte Melnick è abbastanza arrabbiato per il risultato molto scarso ottenuto, ma acconsentì comunque al proseguimento delle prove. 


Intanto il gruppo suona anche le canzoni scritte da Joey molto tempo prima, come Here Today, Gone Tomorrow e I Don’t Care; secondo Dee Dee Ramone, divenne lui il cantante “perché conosceva le parole”. 


Ma la versione di Tommy è un’altra ed è collegata al fatto che Dee Dee non riusciva a cantare ed a suonare contemporaneamente e che diventava rauco dopo poche canzoni. Con Joey alla voce, manca solo il batterista. 


Dopo mesi di inutili audizioni infruttuose perché si presentarono solo ragazzi che sapevano suonare la batteria con uno stile heavy metal che non era quello che Joey, Dee Dee e Johnny stavano cercando, Tommy si convinse così a diventare il percussionista del gruppo, lasciando il ruolo di primo manager del gruppo, inventando il suo stile unico di batteria del 4/4, dettando così il ritmo delle velocissime e fulminanti canzoni che Joey e Dee Dee stanno scrivendo. 


È sempre stato Tommy a capire che Joey sarebbe stato meglio come prima voce. 

La prima canzone è stata Judy Is a Punk, scritta presso lo scantinato della galleria d’arte della madre di Joey, in Queens Boulevard, dove la band inizialmente provava.

Il gruppo inizia a farsi conoscere come The Ramones ed ogni componente sceglie Ramone come cognome d’arte, al fine di dare un senso di maggior compattezza, quasi ad essere veri fratelli senza esserlo di sangue (in ogni caso è quasi certo che l’idea sia stata di Dee Dee che si è ispirato ai Beatles e più precisamente allo pseudonimo usato da Paul McCartney durante la prima tournee in Scozia, Paul Ramone). 



Per i Ramones l’identità del gruppo era rafforzata dal look, che divenne identico per tutti: giubbotti di pelle nera, jeans stracciati, t-shirt e scarpe da ginnastica. Un look che ha fatto il giro del mondo ed ancora oggi è simbolo di trasgressione.


Che il gruppo sia speciale lo si denota anche dagli esordi. 

Generalmente, chi è alle prime armi inizia suonando le cover di gruppi già famosi. 

Non i Ramones: le loro capacità tecniche sono talmente limitate da rendere impercorribile questa strada. 


Dunque, sin dall’inizio, brani originali, scritti da loro stessi ed adatti ai loro limiti, con testi spesso autobiografici, oppure ironici, divertenti e privi di significati politici.


Il concerto successivo alla disastrosa prova al Performance’s Studio viene tenuto il 16 agosto 1974 al CBGB’s-OMFUG (Country Blue-Grass Blues - Other Music For Umplifiting Gourmandizers, più o meno Altra musica per simpatici ghiottoni), un locale al 315 di Bowery Street a Manhattan, inaugurato nel 1973 e che diventerà in breve tempo la mecca per tutti i gruppi emergenti di New York, assieme al Max’s Kansas City. 


La prima serata al CBGB’s dei Ramones viene organizzata da Tommy, il quale siede alla batteria da poche settimane; suonarono anche i Blondie (che all’epoca si chiamavano ancora Angel and the Snake), ed i Savage Voodoo Nuns. 


Il gruppo non si sente pronto, ma lo show andò bene.


« Era un posto semi abbandonato (…) Era una fogna (…) Il posto si riempì di travestiti che erano entrati al CBGB’s dopo essere stati al Bowery Lane Theater. 


Furono grandi con noi, supportandoci durante tutto lo show e rendendo la cosa molto cabarettistica. 


Il pubblico strillava e fischiava ad ogni canzone (…) Quando salimmo sul palco, io attaccai il basso e diedi un’occhiata intorno. Sul muro, vicino al palco, c’era un enorme poster di Marlene Dietrich (…) Suonammo per quindici minuti e fu un successo. 


Cercavamo di suonare le canzoni una attaccata all’altra. 


Dopo ogni canzone, qualcuno gridava «Take it!» ed io contavo uno, due, tre, quattro ed attaccavamo subito un altro pezzo. 


Alla fine del concerto io lanciai per aria il mio Dan Electro facendolo rimbalzare per terra un po’ di volte finché non si ruppe. 


Pensavo che fosse l’ultima moda glamour. »


(Dee Dee Ramone)


Legs McNeil, il futuro fondatore della rivista Punk (nel 1976), era presente al concerto ed ha descritto così il loro show:

« “Indossavano tutti queste giacche di pelle nere. 

Sembrava che fossero entrate le SS. Dee Dee iniziò a contare 1-2-3-4… e fummo tutti colpiti da questo muro di suono. 

Questi ragazzi non erano hippy. 
Questo era qualcosa di completamente nuovo.” »

(Legs McNeil)


Il locale poteva contenere al massimo un centinaio di persone, ma quella sera non sono più di una decina. 


Dopo quella prima volta, il gruppo torna al CBGB’s anche più di una volta per settimana, fino alla fine dell’anno.

Dallo scarso pubblico, inizialmente composto più o meno dal barista, dal suo cane e da qualche avventore, si passa al ‘tutto esaurito’, con presenze tra il pubblico del calibro di Andy Warhol e menzioni ad opera di star già affermate come Lou Reed. 

Ma le esibizioni continuano ad essere sempre brevissime, tanto che la band, dopo aver esaurito tutti i pezzi a disposizione, ricomincia dall’inizio una, due, tre volte. 


Capitava che si fermassero a discutere tra loro e dopo il «One, two, three, four» di Dee Dee, ognuno iniziava un pezzo diverso.


La fama dei Ramones è in continua crescita ed arriva il momento di suonare fuori dalle mura del CBGB’s.


Il battesimo del fuoco avviene al Palace Theatre di Waterbury, nel Connecticut, come spalla non prevista di Johnny Winter. Il pubblico non conosce i Ramones, ma soprattutto non conosce il tipo di musica che loro suonavano.


« Quando si sono accese le luci, tutti erano in piedi ad urlare credendo che fossimo la band di Johnny Winter, ma appena abbiamo cominciato a suonare il pubblico si è fatto terribile. Non ho mai ricevuto tante bottiglie e sputi. È stata un’esperienza allucinante.»

(Dee Dee Ramone)


Quello è il primo di una serie di concerti difficili e terribili, con un pubblico ostile nei loro confronti. Ma dal settembre 1975 in poi, grazie anche all’appoggio di testate autorevoli come Rolling Stone, inizia l’uscita di recensioni positive anche da parte di chi fino a quel momento li aveva snobbati. I Ramones iniziarono a farsi un nome.


Proprio nel settembre del 1975 i demo di Judy Is A Punk e di I Wanna Be Your Boyfriend vengono incisi ai 914 Studios, in compagnia di Marty Thau, futuro manager dei New York Dolls e fondatore dell’etichetta discografica Red Star, per cui registrarono anche i Suicide. 


Thau sa che il quartetto era già stato visionato dall’etichetta discografica Sire Records e prese contatto con Craig Leon. 

A Leon subito piacquero le incisioni e le fece immediatamente ascoltare anche a Seymour Stein: i possibili dubbi sulle capacità del gruppo vengono fugati nel giro di cinque minuti.

La decisione di incidere il primo album è presa: i Ramones firmano il contratto proprio con la Sire Records, di Seymour Stein e Richard Gottehrer.

Il primo album, Ramones, viene registrato nel febbraio del 1976 in poco più di due settimane con 6.000 $Viene presentato nel mese di aprile dello stesso anno e nel corso della prima settimana vende più di cinquemila copie, raggiungendo la posizione #111 nella US Album Chart. 


Comprende già molti dei loro pezzi forti, come Blitzkrieg Bop, Beat on the Brat e Judy is a Punk, brani ormai leggendari e scolpiti nella memoria di tutti i loro fan. 

Questi brani saranno per sempre, oltre che loro pezzi molto famosi, anche tra le tracce più rappresentanti del punk. 

È il ‘vero album’ della New York dell’epoca.

L’album fa la gioia dei formalisti; il mixaggio è semplice, ma indovinato: un ritmo di batteria minimale (su ambedue i canali) fornisce la struttura di base per i testi, cantati mangiando le parole (al centro); il basso scandisce sia la melodia, sia le impercettibili variazioni del ritmo (a sinistra) ed il suono della chitarra (a destra) non è altro che una distorta trama ritmica.


Dice il critico musicale Jon Savage:

« Al momento della sua pubblicazione, nell’aprile del 1976, il primo album dei Ramones fu strabiliante. 

Rimane uno dei pochi dischi che abbiano cambiato irreversibilmente il pop, ma tutti i primi tre album del gruppo sono determinanti. Dopo di che c’è l’immortalità. »


Le recensioni sono molto buone, ma a parte l’impatto iniziale, le vendite non risultano proprio clamorose e a causa della reputazione della band molti promoter sono ancora riluttanti ad organizzare concerti per loro. 


L’impatto è molto più grande in Inghilterra, dove l’album raggiunge il numero uno delle classifiche di vendita dei dischi di importazione, anche grazie ai passaggi regolari sullo show serale di Radio 1 di John Peel. 

Un critico inglese li saluta come «i salvatori del rock ‘n’ roll».

L’album successivo, Leave Home, è pronto in pochissimo tempo. 


Ma si rivelerà un grande album nelle intenzioni, meno nella sostanza; pur contenendo alcuni dei migliori pezzi mai scritti dal gruppo, risulta piuttosto carente in fase di produzione, colpa forse anche di Tommy Bongiovi (un cugino di Jon Bon Jovi), il nuovo produttore, che poco ha a che spartire con quel suono così granitico. 

A testimonianza dell’estrema validità del materiale, è bene ricordare che quando il gruppo propose dal vivo i pezzi contenuti in Leave Home, il risultato fu grandioso.

I Ramones si ritagliano uno spazio molto importante nella scena del periodo, il che costringe il gruppo a darsi una veste più professionale, cercando di limitare al minimo tutti gli screzi fra i membri; i tour si fanno sempre più intensi e frenetici ed aumenta il tempo passato in viaggio da un posto all’altro, «sempre in furgone», come ha ricordato Eddie Vedder dei Pearl Jam in occasione del discorso di investitura per l’ingresso dei Ramones nella Rock and Roll Hall of Fame. 


Al ritorno da un tour in Inghilterra, nell’agosto del 1977 iniziano le registrazioni del terzo album, Rocket to Russia, che completa la cosiddetta ‘trilogia dei Ramones’. 

Il terzo album è forse quello più riuscito dal punto di vista tecnico: un vinile che consente al gruppo di entrare nella Top-50 degli Stati Uniti. L’album ha tutto per essere considerato un classico sotto ogni punto di vista, con almeno dieci pezzi potenzialmente singoli.

La fama dei Ramones cresce notevolmente e dopo l’esibizione al Rainbow Theatre di Londra il 31 dicembre 1977 che ha portato alla registrazione dell’album live It’s Alive, il gruppo inaugura l’anno nuovo con un grande concerto a casa loro, al Palladium di New York. 


La maggior parte della critica è ormai convinta, ma c’è sempre qualcuno che sembra non farsi impressionare troppo; una recensione sul ‘New York Time’ definisce i Ramones uno scherzo di cui la gente si stancherà molto presto.

Non vi è alcun dubbio che i concerti dal vivo giocano un ruolo determinante per la fama della band. Ma gli ingaggi rimangono ancora troppo bassi e la maggior parte dei guadagni deve essere reinvestita in nuove attrezzature. 


Il ‘salario’ pro capite ammonta a circa centoventicinque dollari alla settimana, ma la tossicodipendenza di Dee Dee ne costava cento al giorno. In questo periodo cresce anche l’invidia più o meno palese nei confronti dei Sex Pistols, i quali sembrano riscuotere maggior successo, vendendo più dischi e guadagnando molto di più dei Ramones. 

Ma di lì a poco i Sex Pistols si scioglieranno.

I concerti dal vivo rappresentano una tappa fondamentale nella storia del gruppo, ma andare in tournée era molto faticoso e Tommy inizia a sopportare di mal grado questa situazione, ed anche perché non veniva considerato un vero Ramone. 


Dopo aver registrato It’s Alive e definito il mixaggio, Tommy decide di dedicarsi unicamente al ruolo di co-produttore, abbandonando la batteria. Viene sostituito da Marky Ramone (Marc Bell). A tal proposito Dee Dee dice:

« Tommy non era il tipo da sopportare la vita da rock star e così un giorno se ne andò. Mi recai alle prove a New York e Marc Bell era già lì. 
Joey e Johnny gli avevano chiesto di unirsi alla band. 

Non saremmo mai riusciti a ripetere quel sound classico che avevamo con Tommy, ma con Marc nella band avevamo acquistato un musicista davvero duro. 

Marc era stato il mio compagno di bevute prima di unirsi ai Ramones e mi piaceva fare baldoria con lui. Iniziammo ad uscire insieme rovinandoci a vicenda (…) Questo ai Ramones non piaceva molto e Marc se ne accorse. 

All’epoca i Ramones avevano questa politica anti-alcolici alla quale né io, né Marc ci saremmo mai adeguati. »


In pochissimo tempo Marky è pronto e le registrazioni di Road to Ruin, iniziano poco dopo. Il quarto album presenta inaspettate aperture acustiche ed una cover di Needles and Pins, canzone scritta da Sonny Bono e Jack Nitzsche per i Searchers. 


I commenti della critica sono discordanti. 

Scott Isler, su ‘Trouser Press’ parla di «disco blasfemo, che segna la caduta dei Ramones», mentre Robert Christgau del ‘Village Voice’ lo definisce «opera della maturità». Il pubblico accoglie discretamente l’album, le cui prime mille copie sono su vinile giallo.

L’album End of the Century esce nel gennaio del 1980 ed ancora oggi è forse l’album più controverso della band e quello più odiato dai fan. Le chitarre taglienti ci sono ancora; Phil Spector, il nuovo produttore, le “lucida” un po’ di più e dà loro una nuova musicalità, per poter ottenere un maggior successo commerciale. 


Johnny disse:

« Il disco aveva una produzione strana per un gruppo come il nostro, ma Phil non ha mai provato a cambiarci. Ha prodotto le nostre canzoni alla sua maniera, ma non avremmo dovuto fare Baby I Love You. »


La rivista ‘Time’ lo decreta miglior disco dell’anno ed End of the Century diventa l’album più venduto per il quartetto di New York, raggiungendo la posizione #44 nelle classifiche statunitensi.


Ma i cambiamenti non sono solo musicali. I rapporti fra i componenti si fanno piuttosto tesi, a causa soprattutto della forte personalità di Johnny che cerca fin dall’inizio di colmare il vuoto lasciato da Tommy.


Dopo End of the Century i Ramones entrano in una sorta di crisi di identità; i tempi sono cambiati; si assiste ad un continuo cambio generazionale; delle punk-band storiche, solo i Clash sono sulla cresta dell’onda grazie ad un album come London Calling, mentre cresce una folta schiera di gruppi new wave. 


La crisi dei Ramones prosegue anche nel corso del 1981, anno in cui viene pubblicato l’ennesimo album, Pleasant Dreams, un lavoro molto incerto anche per via di una produzione sbagliata. 

Secondo la critica, manca completamente un filo conduttore e quella potente melodia che li caratterizzava fino ad End of the Century. 

Nessun brano riesce ad uscire dalla mediocrità. Le reazioni della stampa sono pessime ed il gruppo ne risente tantissimo. Johnny rimane molto colpito, ma quello che lo preoccupa maggiormente era la direzione in cui sta andando la band, con il rischio di perdere il rispetto dei fans e di parte della critica così faticosamente conquistato. 

Le tensioni fra i membri della band aumentano, soprattutto fra Joey e Johnny, le quali culmineranno nella canzone The KKK Took My Baby Away.

Il KKK si riferisce all’orientamento politico di Johnny, noto repubblicano (l’opposto di Joey), che l’ha portato a dare una connotazione autoritaria, quasi militare alla band.


Johnny all’inizio tradiva la sua ragazza di allora per vedere Linda, l’ex ragazza di Joey. 


Quando voleva vedere una delle ragazze, era solito scusarsi con il fatto che doveva visitare suo zio a Philadelphia. Johnny alla fine sposò Linda, e di conseguenza le sue relazioni con Joey divennero molto tese, arrivando ad una totale incomunicabilità.

La produzione del disco successivo viene affidata a Richie Cordell ed a Glen Kolotkin; nel 1983 uscì Subterranean Jungle, che mostra un piccolo passo nella direzione giusta.


Ma a causa dei suoi abusi alcolici, Marky viene allontanato ed al suo posto arriva Richie Ramone (Richard Reinhardt). 


Mentre il gruppo è impegnato nell’inserimento del nuovo batterista, nell’agosto del 1983 durante una lite con Seth Macklin della band Sub Zero Construction Johnny viene colpito da un calcio alla testa, viene ricoverato in ospedale e subisce un delicato intervento chirurgico. 

Il gruppo è costretto a fermarsi. Il chitarrista ritornerà solo qualche mese più tardi con il cranio completamente rasato e per diverso tempo porterà un cappellino da baseball.

Questo incidente ricompatta i Ramones, che iniziano anche a portare le rispettive compagne in tour, con non pochi problemi. 


La ritrovata fiducia ed una nuova ventata di creatività riportano nuovamente il gruppo in sala d’incisione, dove ritrovano Ed Stasium e Tamás Erdélyi (Tommy Ramone). Nel 1984 esce Too Tough to Die, considerato un vero e proprio capolavoro di punk moderno. 

Inoltre, per la prima volta, dai testi traspare anche un certo impegno politico che denota una crescita fino a quel momento tenuta ai margini della loro musica. 

Jim Faber del ‘New York Daily News’ definisce Too Tough to Die come il disco dei Ramones più ricco di emozioni dai tempi di Road to Ruin, ed uno dei dischi più belli dell’anno.

Il nome dell’album e dell’omonima canzone (Troppo duro per morire) deriva dall’incidente occorso a Johnny, che mise in serio pericolo la sua vita.


L’album Animal Boy esce nel 1986 e riceve grandi riconoscimenti; vinse il premio “New York Music Award” come miglior album e come miglior singolo, con la canzone My Brain Is Hanging Upside Down (Bonzo Goes to Bitburg); il singolo Something To Believe In, sfiora l’Oscar come miglior video clip[42], superato solo da Sledgehammer di Peter Gabriel. 


Il video clip, inizia con un certo Ken Senomar (Ramones letto al contrario) che spiega che cos’è il Ramones Aid; in pratica, si trattò di una presa in giro di Hands Across America, grande evento caritatevole dell’epoca, del quale tutti i più grandi artisti erano desiderosi di far parte; nel video è possibile vedere i Ramones che cantano tenendosi per mano ai loro amici, tra i quali B-52’s, Afrika Bambaataa, Cheap Trick, Ted Nugent, Sparkes, X e Circle Jerks.

Sulle colonne del “New York Times”, Jon Pareles accoglie con favore Animal Boy. Disse Joey:

« Eravamo finalmente fuori dal tunnel. Abbiamo toccato il fondo nel 1983/84 e stavo pensando di smettere, o al massimo di fare un album come solista. »


Dai tempi dei It’s Alive, questo è l’album che secondo molti esperti è meritevole di maggior attenzione, anche se non sono mancate le critiche, come quella di Robert Christgau sul “Village Voice”, secondo il quale il disco non fosse comparabile con la consistenza delle canzoni che hanno fatto grande il gruppo ed ormai lo smalto di un tempo che sembra essere passato; il giornalista si ricrederà con l’uscita del successivo LP.


Per promuovere Animal Boy prende il via un altro tour, che si rivelerà tra i migliori della carriera del quartetto di New York. 


Non manca però il tempo per scrivere nuovo materiale, che confluirà di lì a poco nell’ennesimo album. 

Nel settembre del 1987 esce Halfway to Sanity, che contiene canzoni che gli stessi Ramones giudicano eccellenti. Secondo Joey si tratta del loro miglior disco di sempre; per Johnny invece è inferiore solo a Rocket to Russia.

Anche se per la maggior parte della critica le cose stanno diversamente; l’album viene ritenuto qualitativamente inferiore ad Animal Boy, superbo solo in qualche episodio, come I Wanna Live e Bop `Til You Drop. 


Mancano comunque canzoni-faro come nell’album precedente. Per la prima volta il gruppo è in compagnia del giovane produttore Daniel Rey, reclutato per l’occasione da Johnny per poter risparmiare sulle spese.

Daniel Rey è un altro prodotto del mondo-Ramones. In un’intervista dichiara che all’età di quattordici anni un suo amico gli portò una serie di dischi nuovi, tra cui Uriah Heep, Head East, Dictators e Ramones; dopo aver notato la copertina del primo album dei Ramones ascoltò il disco e rimase sorpreso: nessun assolo ed una elevata velocità d’esecuzione, come i New York Dolls. 


Il giovane Daniel ascoltò anche gli altri dischi, ma dopo un po’ non fu in grado di ascoltare nient’altro. 
Daniel Rey, oltre a fare il produttore, è già stato anche co-autore di numerose canzoni, lavorando soprattutto in coppia con Dee Dee.

Poco prima dell’uscita dell’LP Halfway to Sanity, Richie lascia il gruppo poiché non era considerato membro della band a tutti gli effetti, dal momento che non riceveva soldi per la vendita del merchandise. 


In tutta fretta viene chiamato a sostituirlo Elvis Ramone (Clem Burke), già batterista dei Blondie. Il suo stile però non riesce a stare dietro alla velocità del gruppo e Clem resta solo per due concerti, alla fine del mese di agosto del 1987. 

Il suo posto viene preso da Marky Ramone (Marc Bell), richiamato da Johnny Ramone dopo un periodo di disintossicazione dall’alcool. 

È tornato più in forma che mai e continuerà a suonare nella band fino allo scioglimento.


Nel 1988 esce la raccolta ufficiale Ramones Mania, segno inequivocabile di una discreta notorietà a livello mondiale; i Ramones non possono più essere considerati alla stregua di un gruppo punk «che non andrà oltre il primo LP».


Nello stesso periodo si manifesta ancora più intensamente la sbandata di Dee Dee per il rap; i fans temono che uno dei fondatori possa uscire dal gruppo; la critica non accoglie con favore gli “esperimenti” di Dee Dee e Joey si affretta a dire che, nonostante le sue digressioni musicali, il bassista fosse impegnatissimo nella composizione delle canzoni per l’LP successivo.


Nel 1989 esce Brain Drain, prodotto da Bill Laswell, noto per aver lavorato con P.I.L., Motörhead e Iggy Pop. 


L’album esce in concomitanza con il tour italiano e con la versione italiana del film basato sul romanzo Pet Sematary di Stephen King Cimitero vivente. Dee Dee e Daniel Rey scrivono la canzone trainante del film, l’omonima Pet Sematary, come omaggio allo stile di King, spesso «musicale» secondo il bassista. 

Secondo il noto DJ newyorkese Howard Stein, grandissimo fan dei Ramones, Pet Sematary risulta essere addirittura fenomenale, la «miglior canzone dell’anno».

Ma alla fine del tour di Brain Drain, una sciagura si abbatte sul gruppo: Dee Dee decide di abbandonare i Ramones e di iniziare una nuova carriera rap senza di loro, adottando il nome di Dee Dee King. 


Dee Dee esce dal gruppo, ma non dalla sfera dei Ramones, dato che in seguito continuerà a scrivere canzoni per loro.

L’uscita di scena dello storico bassista coglie un po’ tutti di sorpresa. Johnny vede l’uscita di Dee Dee come una cosa ormai certa da molto: Dee Dee aveva lasciato la moglie Vera da un mese e questo potrebbe essere una delle cause.


« Un momento di grande instabilità mentale, ma non ho mai pensato che avrebbe smesso. Pensate che l’abbia fatto per la carriera da solista? Non mi sembra che abbia ricevuto grossi benefici, o sbaglio? »


Relativamente all’uscita di scena di Dee Dee, anche Joey dice la sua:

« Andava ogni giorno dallo psicanalista, poi smise il programma di recupero e smise di prendere le medicine. 

Pensava che gli altri fossero pazzi e non ascoltava più nessuno, perché pensava che gli altri fossero dei nemici che cercavano di fargli del male »


Cause a parte, restava sempre un problema di grande importanza: sostituire uno dei pilastri portanti. Dopo numerose audizioni, la scelta cade su C.J. Ramone (Christopher Joseph Ward). 


Si tratta di un vero e proprio pezzo mancante di un puzzle, che se non trovato avrebbe rischiato di mettere a rischio la sopravvivenza musicale dei tre punk-rocker rimasti. C.J. era nei marine e venne chiamato da un amico di un amico di un amico che suonava in una band con il fratello di Johnny Ramone. 

Venne informato che i Ramones stavano facendo delle audizioni alla ricerca di un bassista e gli disse di andare a provare.
Lui rispose che non stava suonando il basso da 2 anni ma alla fine si convinse di togliere la polvere dal suo basso e d’andare a Manhattan alla 25^ strada a provare in studio. 

Gli fecero provare I Wanna Be Sedated ed altre canzoni e gli fecero altre domande. Qualche giorno dopo venne chiamato da Marky Ramone che gli disse d’imparare qualche altra canzone e di tornare a provare in studio. 

Quando tornò nello studio suonò altre canzoni alla velocità dei concerti live e venne presentato ad altre persone (tra cui Arturo Vega, il creatore del logo della band) per vedere cosa ne pensavano. 

Da questo momento C.J. diventò un disertore perchè non poteva lasciare il corpo dei marines in questo modo. Venne arrestato e fece così vari giorni in prigione. 

Durante una di queste giornate ricevette una telefonata da Johnny Ramone, il quale gli chiese in quanto tempo avrebbe risolto questa faccenda. C.J. rispose che avrebbe risolto il tutto in 1-2 mesi. 

Johnny gli disse di “prendersi il suo tempo” e di non cacciarsi più nei guai perchè adesso aveva un lavoro.

Nell’autunno del 1990 Dee Dee viene arrestato assieme ad altre venticinque persone durante una retata al Washington Square Park (al Greenwich Village di New York), mentre sta comprando una piccola dose di droga; il New York Post pubblica una foto dove Dee Dee appare coperto di tatuaggi. 


Due settimane dopo, viene pubblicato un altro articolo sul New York Post: quella volta Dee Dee è stato sorpreso in un bagno di un night club ed è stato cacciato fuori. 

Dopo questi avvenimenti, Joey dichiarò al Boston Phoenix che avrebbe augurato a Dee Dee tutto il bene possibile, ma nessuno lo avrebbe mai più voluto nella band.

Nel 1990 esce il video Lifestyles of the Ramones, che comprende tutti i loro video, compresa la versione integrale di Psycotherapy, ed un’intervista curata da George Seminara. 


Successivamente, escono anche le raccolte All the Stuff (And More!) Volume 1 e Volume 2, che raccolgono i primi quattro LP della band, oltre ad alcune demo e brani live.

La popolarità del gruppo tra i fans è intatta e molti gruppi, vecchi e nuovi, iniziano a tributare loro manifestazioni di stima: i Soundgarden chiedono a Johnny di presentarli in una memorabile serata al Madison Square Garden di New York con i Guns ‘n’ Roses; i Motörhead dedicano addirittura ai Ramones una canzone, R.A.M.O.N.E.S.


Nel corso del 1991 viene pubblicato anche il primo dei tantissimi tributi ai Ramones, Gabba Gabba Hey. Sempre nel 1991 viene pubblicato il secondo album dal vivo, Loco Live, registrato durante il tour europeo. 


Come omaggio a Sergio Leone, ad Ennio Morricone ed agli spaghetti-western in generale, il concerto inizia con Ecstasy of Gold, colonna sonora del film Il buono, il brutto, il cattivo.

Il live esce con una doppia versione, sia per quanto riguarda la veste grafica, sia per quanto riguarda il contenuto; il secondo album dal vivo è anche l’ultimo disco registrato per la Sire; gli LP successivi verranno incisi per la Radioactive Records, che già nel 1992 pubblica il nuovo album Mondo Bizarro, il primo in studio senza Dee Dee. 


Da rilevare che C.J. si dilettò anche come cantante in Main Man e Strength to Endure, composte da Dee Dee e da Daniel Rey, i quali scrivono anche quella che è da molti ritenuta come una delle canzoni non-violente più belle ed armoniose del gruppo, Poison Heart. 

Al disco partecipano anche Vernon Reid dei Living Colour e Flo & Eddy, famoso duo americano degli anni Sessanta. 

L’album viene considerato un punto di svolta per la grande carica che si sviluppa nel disco ed attorno al gruppo; la presenza di Dee Dee nel giro si fa sentire ed è eloquente; l’ex bassista aveva ritrovato la salute fisica e la tranquillità, aveva smesso di bere e di fare uso di droga, grazie anche all’aiuto di Marky e di Johnny.

Nel 1992 la rivista musicale “Spin” classifica i Ramones (The Fast Four) al secondo posto assoluto della speciale classifica delle cinquanta migliori rock ‘n’ roll band di tutti i tempi, secondi solo ai Beatles (The Fab Four), e davanti a Led Zeppelin, Bob Marley e Rolling Stones. 


Bella è la motivazione della rivista: «il punk esiste a causa della falsa assunzione secondo la quale i Ramones possono essere imitati». 

Sull’onda di questi riconoscimenti ed attestati di stima, il gruppo inizia la realizzazione di un’iniziativa che progettava da tempo, vale a dire un intero LP di cover; l’album Acid Eaters esce nel 1993 con le scelte più disparate: The Who, Bob Dylan, Jefferson Airplane, Rolling Stones, Beach Boys.

Nel 1993 prende il via l’ennesimo tour mondiale, che porta i Ramones in Messico ed in Brasile, dove ad accoglierli ci sono decine di migliaia di fans che rendono stracolmi gli stadi dove suonano. Ma una voce insistente inizia a farsi strada, quella dello scioglimento del quartetto.


C.J. Ramone durante un’intervista per il film-documentario End of the Century: The Story of the Ramones ha spiegato il motivo dello scioglimento:


« “Quando iniziò ad avere successo la musica alternativa, fu la nostra ultima opportunità per vendere. C’erano tutti questi gruppi, dai Nirvana ai Soundgarden ed ai Rancid che ci citavano di continuo: 

“Si i Ramones, i Ramones” ma noi continuavamo a non vendere. Credo che sia stato a quel punto che ci dicemmo “siamo finiti”.” »

(C.J. Ramone)


Nel 1995 viene pubblicato il nuovo album. Il titolo, ¡Adios Amigos!, non lascia scampo ai fans. 


L’album si apre con una bella versione di I Don’t Want to Grow Up di Tom Waits, a cui seguono dodici brani di alto rilievo che fanno impallidire i detrattori dei Fast Four e rendere ancora più amara la loro uscita di scena per le migliaia di fan sparsi per il mondo. 

Come in altri casi, anche questa volta l’album contiene una piccola “perla”; nella versione per il mercato statunitense è presente, come traccia nascosta alla fine del CD e non menzionata in alcuna parte dell’album, la canzone Spider Man, cover della colonna sonora dell’omonimo cartoon.

Dopo uno storico concerto a Rio de Janeiro dove i Pearl Jam chiedono ed ottengono il permesso di aprire il loro set, una dichiarazione di Johnny fece cadere gli ultimi dubbi:

« Il nostro scioglimento è ufficiale al 99% »

(Johnny Ramone)


Nel 1996 esce l’ennesimo live, Greatest Hits Live, contenente anche due tracce registrate in studio, R.A.M.O.N.E.S. dei Motörhead e Any Way You Want It dei Dave Clark Five.


Il 6 agosto 1996 i Ramones tengono il loro ultimo concerto dal vivo, (raggiungendo l’incredibile primato di 2.263 concerti) al Palace di Los Angeles, accompagnati per l’occasione da qualche illustre ospite: Lemmy Kilmister dei Motörhead, Lars Frederiksen e Tim Armstrong dei Rancid, Eddie Vedder dei Pearl Jam, Chris Cornell e Ben Shepherd dei Soundgarden e Dee Dee Ramone.


Subito dopo lo scioglimento, Johnny appende la chitarra al chiodo; Joey si diletta per un po’ come DJ in una stazione radiofonica newyorkese e si concentra sull’album da solista, Don’t Worry About Me, uscito postumo; Marky e C.J. hanno fondato tre band diverse:


 Marky Ramone and the Intruders, C.J. fonda i Los Gusanos prima, e i Bad Chopper poi, ma, per ora, entrambi i progetti non hanno la stessa solidità dei fast four, da qui la scelta di Marky di girare il mondo, passando anche per l’Italia, come batterista di altre bands storiche del punk come i Misfits (con i quali è stato in Italia per ben due volte tra il 2002 e il 2003), i Queers (estate 2007) o anche da solista (estate 2008). 

Dee Dee invece, insieme allo stesso Marky, forma i The Ramainz, band con cui suonerà fino al 2002, anno della sua morte.

Il 15 aprile 2001 muore Joey Ramone, per un linfoma, ad un mese circa dal suo cinquantesimo compleanno. Il tributo che la città di New York rende ad uno dei suoi artisti più importanti è memorabile. 


Il 19 maggio 2001, in quello che avrebbe dovuto essere il giorno del suo compleanno, si tiene all’Hammerstein Ballroom il Joey Ramone Birthday Bash, uno show atto a ricordarlo, con la presenza, tra gli altri, di Danny Fields, Richard Hell, Hilly Kristal (proprietario del CBGB’s), Allan Arkush (regista del film dove i Ramones sono protagonisti, Rock ‘n’ Roll High School), Legs McNeil e John Holmstrom (di “Punk”), Cheap Trick, Debbie Harry (Blondie), Damned e di Uncle Floyd.

La partecipazione è massiccia (si è parlato di tremila headbangers). 


Ma la commozione raggiunge i massimi livelli quando Little Steven legge e commenta un documento del Congresso degli Stati Uniti dove la figura di Joey viene riconosciuta come una delle più importanti icone del rock ‘n’ roll e dove si proclama il 19 maggio “Joey Ramone Day”. 

L’iniziativa è stata preparata da Gary Ackerman, membro del Congresso degli Stati Uniti d’America e rappresentante del Quinto Distretto di New York. Ackerman ha indicato come Joey sia stato l’ideatore di una rivoluzione musicale e culturale, nonché un pioniere del punk rock. 

Alla signora Charlotte, madre di Joey, viene donata la bandiera americana, che venne sventolata a Washington il 15 maggio in onore di Joey. 

All’uscita dall’Hammerstein Ballroom i partecipanti hanno potuto ammirare l’Empire State Building illuminato con i colori della bandiera americana, il più imponente tributo di New York ad uno dei suoi eroi. Ma le celebrazioni in onore di Joey non si esauriscono nel corso del 2001.

Il 26 gennaio 2002 il New York City Community Board (il Municipio di New York) intitola una piazzetta a Joey: l’angolo tra la East Second Street e Bowery Street nell’East Village, a pochi passi dal leggendario CBGB’s, diventa “Joey Ramone Place”, proprio vicino al celebre muro contro il quale fu scattata la foto per la copertina del primo album dei Ramones. 

Le celebrazioni ufficiali si tengono il 30 novembre 2003, alla presenza di Alan Jay Gerson del Primo Distretto di New York e di Margarita Lopez del Secondo Distretto di New York.

A differenza del cantante, Dee Dee ha almeno la soddisfazione di poter vedere i Ramones entrare ufficialmente nella Rock and Roll Hall of Fame nel marzo del 2002, anche se pochi mesi dopo, il 5 giugno, muore anche lui per overdose di eroina.


Il 12 settembre 2004 si tiene all’Avalon di Los Angeles un concerto tributo alla band per il trentesimo anniversario dalla fondazione (immortalato nel film-documentario Too Tough to Die: a Tribute to Johnny Ramone).


Il 15 settembre 2004 muore, nella sua casa di Los Angeles, Johnny Ramone, a causa di un tumore alla prostata, diagnosticato nel 2000. Personaggio dal carattere molto forte e dal grande senso di autodisciplina, Johnny è stato l’elemento catalizzatore dei Fast Four ed il mediatore tra le diverse personalità a volte molto esuberanti e portate all’autodistruzione.


Il 14 gennaio 2005, nel corso di una cerimonia al Santa Monica Blvd di Hollywood alla quale hanno partecipato diverse star, viene scoperto un cenotafio dedicato a Johnny. Il cenotafio si trova all’Hollywood Forever Cemetery, a Los Angeles, vicino a quello eretto in onore di Dee Dee. La moglie di Johnny, Linda Cummings, presiede la cerimonia durata un paio d’ore ed alla quale partecipano C.J. Ramone, Tommy Ramone e molti amici del defunto chitarrista, come Eddie Vedder dei Pearl Jam, Rob Zombie, Vincent Gallo, John Frusciante e Nicolas Cage. Il cenotafio, realizzato dall’artista Wayne Toth, mostra Johnny mentre suona la sua Mosrite e riporta le seguenti parole:


(EN)

« If a man can tell if he’s been successful in his life by having great friends, then I have been very successful. »
(IT)
« Se un uomo può dire di essere arrivato al successo nella vita in base al fatto di avere dei grandi amici, allora io ho avuto molto successo. »
(Johnny Ramone)

Nicolas Cage, presente anche lui alla cerimonia, disse:

« “I bambini verrano qui e diranno: Hey chi è quel figo con la chitarra mosrite, la giacca di pelle e un taglio di capelli così buffo? Voglio essere quel ragazzo.” »

(Nicolas Cage)


Il 15 settembre 2005 è stato aperto a Berlino il primo museo sulla band. Ha avuto un inizio travagliato, dovuto ad una localizzazione non ottimale, la quale ha portato alla difficile decisione di chiudere il museo per svariati mesi. Recentemente sul sito web del museo è apparsa la notizia che riaprirà nei primi giorni di ottobre del 2008.


Il 2 ottobre 2007 viene rilasciato dalla Rhino Records il doppio DVD live It’s Alive 1974-1996 che comprende oltre 100 tracce live della band durante tutta la carriera. È presente anche qualche brano del concerto che si è tenuto a Londra al Rainbow Theatre il 31 dicembre 1977, meglio conosciuto come quello in cui si è registrato l’album live It’s Alive, considerato uno dei migliori album live della storia della musica.


C.J. Ramone, con la sua band, i Bad Chopper, e con l’aiuto del produttore Daniel Rey, ha pubblicato un’albumo omonimo il 1º novembre 2007.


Sempre nel 2007, la band entra nella Long Island Music Hall of Fame, ottenendo il Long Island Sound Award.


Seguici su Facebook
Seguici su Twitter
Seguici su Google+
Seguici su Facebook Group
Seguici sul Fottuto_Blog

Nessun commento:

Posta un commento