domenica 7 dicembre 2014

Rock Stories: Ozzy Osbourne


« Veramente non me la sento di essere definito il padre del Metal, semmai il fratello maggiore! »

John Michael Osbourne, noto come Ozzy Osbourne (Birmingham, 3 dicembre 1948), è un cantante Britannico, divenuto famoso prima con i Black Sabbath e poi con una carriera solista di grande successo, tanto da essere riconosciuto da tanti come “il Padrino dell’Heavy Metal”. 



Per la sua musica e per il suo carisma sul palco, Ozzy è considerato un innovatore del genere. 

Il cantante è anche noto per i suoi atteggiamenti trasgressivi, i quali hanno spesso suscitato le polemiche di gruppi religiosi e conservatori e per i suoi eccessi, che lo hanno spesso esposto a problemi con la legge. 


Nel corso della sua carriera Ozzy si è guadagnato vari soprannomi, di cui i più noti sono “The Madman” (Il pazzo), “The Godfather of Heavy Metal” (Il padrino dell’Heavy Metal) e “The Prince of Darkness” (Il principe delle tenebre).


Ozzy nacque ad Aston (Birmingham) il 3 dicembre 1948, in una famiglia disagiata da Jack e Lillian Osbourne, entrambi operai. 

Quarto di sei figli (due fratelli, Paul e Tony, tre sorelle, Jean, Iris e Gillian), le sue condizioni familiari erano misere (da bambino doveva arrangiarsi con un paio di sandali) ed aveva problemi di linguaggio, essendo dislessico e balbuziente. 

Era anche affetto da una forma grave di deficit dell’attenzione (non riusciva a concentrarsi su una cosa per poco più di un minuto). 


I soprannomi che si guadagnò a scuola furono Oz-brain, Ozzie ed il più noto Ozzy (i soprannomi derivano dal fatto che John non riusciva a pronunciare il suo cognome, Osbourne senza ripetere Os-Os-Os-Bourne)...



Uno dei compagni di scuola che maggiormente detestava era Anthony Frank Iommi (noto in futuro come Tony Iommi), tant’è che i due si picchiarono in molte occasioni ma, successivamente, si ritroveranno nella stessa band.


Durante la sua fanciullezza, Osbourne cresce con la musica dei Beatles ed essa lo spinse a cimentarsi come musicista. 


Il padre non voleva che suo figlio facesse questa professione, poiché considerava il suo gruppo preferito una cattiva influenza per i giovani e desiderava che Ozzy diventasse commerciante, per evitargli un futuro come operaio nelle fabbriche. 


Ancora quattordicenne, Ozzy già entra a far parte di una band chiamata The Black Panthers e partecipa a serate musicali per guadagnare un po’ di soldi e migliorare sia le sue condizioni di vita sia quelle della sua famiglia.


Lasciata la scuola, cominciò a lavorare come macellaio presso un mattatoio all’età di quindici anni, dopodiché tentò altre vie (muratore e idraulico) ma non si sentiva portato per questi mestieri. 

La sua adolescenza turbolenta, unita alle sue condizioni misere, lo condusse fino ad atti furtivi. 
Non ancora maggiorenne, tentò di rubare da un appartamento un televisore da 24 pollici ma perse l’equilibrio a causa del peso dell’apparecchio, che gli finì addosso bloccandolo, per questo reato venne incarcerato presso la “Winston Green Prison” di Birmingham. 

Mentre scontava la pena, Osbourne tatuò il suo nomignolo “OZZY” sulle falangi inferiori della mano sinistra, con un ago e un pezzo di grafite. 


Uscito dal carcere, Osbourne riprese la sua attività di musicista, cercando di fare della musica la propria professione. 

Suonò prima con la band Music Machine, poi con gli Approach, e si diede il nome d’arte “Ozzy Zig” e, ottenuto un prestito da suo padre comprò un amplificatore da 50 watt.

I Black Sabbath

Un giorno, Ozzy si recò in un negozio di Dischi del suo paese ed attaccò un annuncio ove era scritto: 

«Ozzy Zig requires gig. Owns own P.A.»

«Ozzy Zig cerca concerti, possiede un proprio amplificatore.»

Tony Iommi e Bill Ward, passando per quel negozio, videro l’annuncio e Iommi stentava a credere che il suo acerrimo rivale durante il periodo scolastico facesse il cantante. 


I due si recarono a casa di Ozzy e, dopo aver parlato un po’, decisero di aggregarsi a lui. Osbourne portò con sè anche il chitarrista Geezer Butler (in seguito divenne bassista), il quale militò con lui nei Rare Breed, una band di breve vita.


Nacquero così i Polka Tulk Blues Band che in futuro, dopo alcuni cambi di nome e di membri, si daranno il nome Black Sabbath, nome preso dal titolo Americano di un film del Regista Italiano Mario Bava, ovvero I tre volti della paura, Horror a episodi del 1963. 


Con questa band, Ozzy avrà un grande successo con album come Black Sabbath, Paranoid, Master of Reality e Sabbath Bloody Sabbath ma la fama lo porterà anche verso lo sbando, facendolo sprofondare nell’abisso della droga e dell’alcol.


Sul finire degli anni settanta, la serie positiva della band iniziò a declinare. Inoltre Osbourne passò un periodo molto triste a causa della morte del padre e decise di uscire dal gruppo, venendo sostituito da Dave Walker dei Fleetwood Mac. 


Abbandonando i Sabbath, Ozzy volle fondare un progetto solista. 

Così nel 1977 egli contattò alcuni musicisti per dare inizio al progetto. 

La formazione era composta dai membri della band Necromandus, Barry Dunnery alla chitarra, Dennis McCarten al basso e Frank Hall alla batteria. 


Questa line-up registrò alcune demo nel 1977 per un eventuale album.


Ma prima che questo fosse realizzato la band si sciolse. 

Frank Hall entrerà nella band di Gerry Gillard. 

Lo stesso anno Ozzy cercò di riallestire una nuova lineup reclutando il chitarrista John Fraser-Binnie dalla band Dirty Tricks, il bassista Terry Horbury ed il batterista Andy Bierne. 


Anche questa formazione però ebbe breve vita. 

Mentre Fraser-Binnie emergerà poco dopo con la band Rogue Male e Andy Bierne entrò nei Praying Mantis, Ozzy decise di tornare con i Black Sabbath e riprese il suo posto dopo l’uscita di Walker. 
La band, tornata con la formazione originaria, pubblicò Never Say Die, ultimo lavoro del cantante con i Black Sabbath e ostracizzato da molti critici e molti fans.

Oltre al fallimento del disco, i rapporti di Ozzy con i membri restanti si logorarono per via dei suoi eccessi. 

Le divergenze divennero sempre di più insostenibili ed Ozzy venne licenziato dai suoi colleghi per abuso di stupefacenti e alcol.

Inizio carriera solista

Cacciato da poco dai Black Sabbath, il cantante, colto da psicosi maniaco-depressiva, si rinchiuse in una stanza d’albergo a Los Angeles e rimase lì per poco meno di un anno a bere e drogarsi, disperato per la fine della sua avventura con la band, riducendosi così all’ombra di sé stesso. 

Ripresosi dalla tristezza, Ozzy, con il supporto della futura moglie Sharon Arden (figlia di Don, manager dei Black Sabbath), decise di formare nuovamente un progetto solista e si mise alla ricerca di nuovi membri con l’aiuto del suo bassista temporaneo Dana Strum (in seguito nei Vinnie Vincent Invasion e Slaughter).


Strum raccomandò a Ozzy Randy Rhoads, talentuoso chitarrista dei Quiet Riot. 

Rhoads si presentò alle audizioni e venne accettato nella band, soffiando il posto a George Lynch, futuro membro dei Dokken. 

Tra il cantante e Rhoads nacque un grande legame artistico e di amicizia e i due si misero subito a comporre le canzoni per il primo album di Ozzy da solista.


Il gruppo, composto da Ozzy alla voce, Rhoads alla chitarra, Lee Kerslake (ex Uriah Heep) alla batteria, Bob Daisley (ex Rainbow) al basso e Don Airey (come membro esterno) alle tastiere, si chiamerà, inizialmente, Blizzard of Ozz (che sarà, in seguito, il titolo del primo disco), poi semplicemente “Ozzy Osbourne”. 


Con l’uscita del primo disco, appunto Blizzard of Ozz (1980) pubblicato dalla Jet Records, Osbourne ebbe il suo primo successo discografico da solista.


L’album, trascinato dai singoli Crazy Train e Mr. Crowley, raggiunge alte posizioni nelle classifiche Inglesi e Americane (dove rimase per quasi due anni guadagnando il Disco di Platino).


Nasce subito dopo il secondo album, Diary of a Madman (1981), anch’esso un successo, inciso con la stessa formazione del primo disco. 


Il titolo dell’album riprende l’autobiografia di Aleister Crowley, l’occultista che aveva ispirato Ozzy già per il brano Mr. Crowley. 


Il tour seguito all’album vede cambiare la line-up della band: Daisley e Kerslake lasciano per rientrare negli Uriah Heep e vengono sostituiti da Tommy Aldridge (ex Black Oak Arkansas, Gary Moore) alla batteria e Rudy Sarzo (ex Quiet Riot) al basso. 


Il tour riscuote ovunque enorme successo.


Il 19 marzo del 1982 il chitarrista Randy Rhoads muore in un tragico incidente aereo. 

Ozzy rimase impietrito, essendo entrato in un rapporto di profonda fratellanza con Rhoads. 

Il tour comunque doveva proseguire e il cantante trovò come sostituto Bernie Torme (ex Gillan). 

Due mesi dopo, Ozzy viene a conoscenza dell’imminente pubblicazione del Live album Live Evil dei Black Sabbath e decide di rispondere alla sfida registrando un disco dal vivo ,Talk of the Devil, infarcito di vecchie canzoni dei Sabbath. 
L’album, rinominato Speak Of The Devil al di fuori della Gran Bretagna, viene registrato con l’apporto del chitarrista Brad Gillis.

Periodo intermedio

Nel febbraio del 1982, Ozzy si recò in Texas per visitare l’Alamo, una piccola missione di costruzione spagnola nei pressi di San Antonio (U.S.A.). 

Dopo essersi ubriacato nella sua stanza d’albergo, Ozzy uscì vestito da donna per scattare qualche foto. 

Allora sentì il bisogno di urinare e lo fece contro un pezzo di muro diroccato, ma si accorse più tardi che esso era un pezzo dell’Alamo. 

Venne così arrestato per aver urinato sull’Alamo e non gli verrà permesso di suonare ancora a San Antonio (bando che cadrà in prescrizione solamente nel 1992 quando tornerà a suonarci dopo aver donato 10.000$ ai responsabili della manutenzione dell’Alamo).


Tornando alla sua attività musicale, Gillis entrò nei Night Ranger e Osbourne si mise alla ricerca di un nuovo chitarrista. 

In origine scelse proprio George Lynch, musicista che aveva già perso il posto nella sua band quando entrò Rhoads. 

Lynch tuttavia sostituì Gillis permanendo per soli tre giorni. 

Tra i tanti, Osbourne contattò Michael Schenker ma, davanti al suo rifiuto, si rivolse a Dave Meniketti degli Y&T, ma anche egli declinò. 

Un altro possibile candidato era Robert Sarzo, fratello del bassista Rudy, che però fallì le audizioni e successivamente fonderà gli Hurricane. 


Alle audizioni partecipò anche Marq Torien, in seguito per breve membro dei King Kobra, e poi frontman dei Bulletboys. 


Infine arruolò Jake E. Lee (Jake Williams), strumentista con un passato nei Ratt e nei Rough Cutt. 

Con Lee nacque Bark at the Moon (1983), che riscosse un grande successo di vendite negli USA (3 dischi di Platino) ma non ebbe altrettanta fortuna in Gran Bretagna. 

Il lavoro vide anche il ritorno di Daisley al basso, la conferma di Don Airey alle tastiere e Tommy Aldridge alla batteria.


La moglie Sharon, diventata nel frattempo sua manager, lo convinse prima a cambiare casa discografica, passando alla CBS/Columbia, dopodiché lo costrinse a farsi ricoverare in clinica per cercare di risolvere i gravi problemi di alcool e droga che affliggevano il cantante. 

Nel 1984,infatti, Ozzy ebbe altri guai giudiziari e venne arrestato a Memphis (Tennessee) mentre barcollava ubriaco per le strade della città (nel Tennessee e in altri Stati Americani essere ubriachi in pubblico, anche se non alla guida di un veicolo, costituisce un reato).

Il tour del 1985 venne portato a termine con difficoltà a causa dei continui cambiamenti di formazione dovuti all’abbandono di Daisley, sostituito da Phil Soussan, e Carmine Appice (che suonò nel tour del disco) fu rimpiazzato in maniera provvisoria prima da Aldrige e poi da Randy Castillo (ex Lita Ford). 


Rimane memorabile la data del 13 luglio in cui Ozzy si riunì a Iommi, Butler e Ward nella formazione storica dei Black Sabbath per partecipare al Live Aid.


The Ultimate Sin (1986), realizzato con la nuova formazione, presentò sonorità vicine all’Hair Metal, dove la presenza ed il songwriting di Lee si fecero sentire in quasi tutto l’arco dell’album. 


Il Disco ebbe una buona vendita, anche se molti sostenitori di Ozzy non lo apprezzarono molto. 


Nonostante ciò, il singolo Shot in the Dark sfrecciò in vetta alle classifiche Americane di quel periodo. 

Il tour del Disco venne intrapreso con i Metallica come band di supporto e toccò anche il Monsters of Rock di Donington.

Nello stesso anno della pubblicazione del disco, Ozzy trovò modo di partecipare anche in vari film Horror. 

Ad esempio in Trick or Treat (in Italia Morte a 33 giri), dove troviamo anche Gene Simmons dei Kiss nei panni di un Radiofonico chiamato “Nuke”. 

Ozzy vi impersona una figura contraddittoria, ovvero la parte del reverendo “Aaron Gilstrom”, un prete che vuole eliminare la musica Heavy Metal perché considerata violenta e demoniaca. 


Parteciperà in seguito come attore in altri film: The Jerky Boys Movie, in cui è un band manager ed Howard Sterns Private Parts, in cui interpreta sé stesso. 


Il 1986 si concluse con la sentenza della Corte Superiore della California in cui Ozzy e la CBS vennero scagionati dall’accusa di essere implicati nel suicidio di John McColum, istigato secondo l’accusa a commettere il gesto dal testo del brano Suicide Solution.


Dopo il tour di The Ultimate Sin, Ozzy decise di creare un album in onore di Randy Rhoads, i cui incassi vennero devoluti alla famiglia. 


Uscì nel 1987 con il semplice titolo Tribute, testimonianza live che contiene le performance del gruppo di Ozzy con Rhoads alla chitarra ed un inedito, Dee, in cui possiamo apprezzare la tecnica e la professionalità in studio del chitarrista.


L’arrivo di Zakk Wylde

Jake E. Lee lasciò la formazione per cause mai accertate (lo stesso Ozzy non ha spiegato chiaramente l’accaduto) e venne sostituito dal giovanissimo Zakk Wylde. 

Un altro musicista che audizionò per Ozzy a sostituzione di E. Lee era Gary Hoey che però verrà infine scartato. 

Ozzy trovò in Zakk il suo musicista ideale e l’intesa tra i due è alta (il cantante sarà padrino di battesimo del primo figlio di Zakk). 

Wylde esordì con No Rest for the Wicked (1988), un album che abbandonò gli elementi Hair/Glam del disco precedente e che presenta sonorità più graffianti. 


Soussan, che aveva lasciato la band già prima delle registrazioni dell’album, viene sostituito in maniera provvisoria da Daisley e definitivamente da Geezer Butler. 


Durante il tour del 1989, il gruppo partecipò al “Moscow Music Peace Festival”, uno show a scopo benefico tenutosi a Mosca, in compagnia di altre storiche band come Scorpions, Mötley Crüe, Bon Jovi e Cinderella.


Prima di quella storica data, Ozzy aveva inciso il brano Close My Eyes Forever (dall’album Lita) in compagnia di Lita Ford. 


Nel mese di agosto dello stesso anno, i problemi di Osbourne con la legge tornarono, quando tentò di strangolare sua moglie Sharon mentre era ubriaco (aveva bevuto quattro bottiglie di vodka). Dopo essere stato rilasciato, Ozzy si riconciliò con la moglie e seguì un programma di riabilitazione dall’alcol.


Nel 1990, Osbourne pubblicò Just Say Ozzy, un EP di 6 tracce che riassume il tour di No Rest for the Wicked (effettuato con Geezer Butler al basso). 


A 4 anni dall’ultimo album in studio, Ozzy e soci incisero No More Tears (1991), album di enorme successo e vincitore di 4 Dischi di Platino. 


Ozzy si fece aiutare nella stesura delle canzoni da Zakk Wylde, Randy Castillo, il nuovo bassista Mike Inez (in seguito negli Alice in Chains) e Lemmy Kilmister, leader dei Motörhead. 


Il gruppo vinse anche un Grammy come “Best Metal Performance”, grazie al brano I Don’t Want To Change The World.


Dopo la pubblicazione, fu il momento del tour mondiale, culminato nello storico concerto tenuto al “Pacific Amphiteatre” di Costa Mesa il 15 novembre 1992 in cui salirono sul palco Iommi, Butler e Vinny Appice (ma non Dio che si rifiutò decretando la fine del suo rapporto con i Sabbath) e suonarono per oltre mezz’ora i classici dei Black Sabbath. 


Dal “Theatre of Madness Tour” venne anche tratto nel 1993 il doppio CD Live & Loud. Terminato il Tour, Ozzy si prese un paio d’anni di pausa per disintossicarsi dalle droghe e dall’alcol e circolò ufficialmente la voce del suo ritiro, tanto che lo stesso Wylde lascerà la band tentando di aggregarsi ai Guns N’ Roses. 


Sempre nel 1992 è citato nel singolo dei Ramones Censorshit insieme a Frank Zappa.


Vengono descritti come persone che non accettano compromessi e che dicono quello che pensano.


Fine anni ‘90

Nel 1995 Ozzy ritornò sulla scena, pensando di organizzare un nuovo tour Mondiale intitolato Retirement sucks, e pubblicò Ozzmosis (con Deen Castronovo alla batteria in sostituzione di Castillo e Geezer Butler al basso), un album che divise fan e critica. 

In Ozzmosis c’è una canzone, My Little Man, dedicata a suo figlio Jack, nella quale Ozzy è accompagnato dalla chitarra di Steve Vai.


Dopo le incisioni, Wylde lasciò, temporaneamente, il gruppo, dedicandosi ai suoi vari progetti (ad esempio i Pride & Glory e successivamente la Black Label Society) e venne sostituito dall’ex Lizzy Borden, Joe Holmes.


Dal 1996 Ozzy, assieme alla moglie-manager Sharon, organizza l’Ozzfest, festival con la partecipazione di vari gruppi Heavy Metal, da quelli storici come Slayer, Iron Maiden, Sepultura, Judas Priest, Pantera a quelli più recenti come System of a Down, Papa Roach, Biohazard, Coal Chamber, Korn, e con la possibilità di avere tatuaggi, piercing e chiromanzia.


Nel 1997 venne pubblicata la prima raccolta ufficiale di Ozzy, The OZZman Cometh, e il cantante si chiuse nella vita privata, soprattutto per disintossicarsi dall’alcol.


Gli anni 2000 - The Osbournes

Dopo una lunga interruzione compositiva, il cantante tornò in scena nel 2001, con la pubblicazione di Down To Earth, un album molto duro con sonorità potenti e moderne. 

La formazione vide di ritorno Wylde e il reclutamento dell’ex Suicidal Tendencies Rob Trujillo al basso e dell’ex Faith No More Mike Bordin alla batteria. 


Dopo una serata al Budokan di Tokyo (in Giappone Ozzy è particolarmente apprezzato), venne pubblicato Live At Budokan.


La crescente popolarità del cantante gli permise di firmare un contratto con MTV per la sit-com The Osbournes, in cui Ozzy e la sua famiglia (ad eccezione della prima figlia Aimee, che rifiutò di apparire nel programma per tutelare la propria privacy) interpretano sé stessi, rappresentando la loro routine giornaliera. 


La serie è stata accusata di eccessiva volgarità, tant’è che in certi paesi (Stati Uniti ad esempio) ha dovuto subire delle censure, mentre in altri come Canada e Gran Bretagna venne trasmessa integralmente. 


Tuttavia, il programma di Ozzy avrà moltissimo successo in tutto il mondo e verrà premiato con l’Emmy Award, ma susciterà anche molte antipatie da parte dei suoi fans che lo accusarono di non interessarsi più alla musica.


Nel 2003 Ozzy pubblicò ancora un doppio CD con tutti i suoi successi, The Essential Ozzy Osbourne, orientato principalmente al pubblico che lo ha conosciuto attraverso la TV ma non ancora attraverso la sua musica.


Dopo un breve periodo in cui diceva di cercare un nuovo chitarrista solista, Ozzy richiamò a sé l’amico Zakk Wylde, dedicatosi ormai a tempo pieno ai suoi Black Label Society, per la stesura di un nuovo album, Black Rain, pubblicato nel mese di maggio del 2007. 


Ozzy precisò, durante un’intervista concessa ad un’emittente Statunitense, che Black Rain è stato in assoluto il primo album da lui registrato in stato di sobrietà. 


Una canzone dell’album, I Don’t Wanna Stop, venne suonata in una puntata di SmackDown.


Ozzy iniziò a registrare il suo nuovo album nell’agosto del 2008, inoltre ha partecipato nell’album Slash & Friends del chitarrista Slash (Velvet Revolver) disponibile nel febbraio 2010.


Accuse di messaggi subliminali
Il cantante, sin da quando militava nei Black Sabbath, è stato sempre contestato per i suoi atteggiamenti e per la sua musica. 

Un noto e mesto evento che ha visto Ozzy come imputato fu il suicidio di un suo giovane fan. 

Il 26 ottobre 1984, John McCollum, un ragazzo di 19 anni, venne trovato morto dopo essersi sparato in volto con un colpo di fucile. 

Al momento del decesso, aveva un walkman e le cuffie nelle orecchie, con dentro una cassetta di Osbourne. 


Dopo varie indagini, si scoprì che il ragazzo, al momento del gesto, stava ascoltando Suicide Solution, tratto dall’album Blizzard of Ozz.


La “Institute for Bio-Acoustics Research Inc.”, società specializzata nella ricerca di suoni, sostiene che sia contenuta una frase che spinge a compiere questa follia, la quale si dice che reciti “Why Try? Why Try? Get the Gun and try it! Shoot! Shoot! Shoot!” (Perché provare? Perché provare? Prendi la pistola e prova! Spara! Spara! Spara!). 


Ozzy si è difeso dichiarando che la canzone intendeva “Solution” come soluzione chimica e non umana, praticamente il titolo del brano, a detta del cantante, sarebbe traducibile in “Miscuglio da suicidio” e non “Soluzione suicida”. 


Inoltre, dichiarò di averla dedicata a Bon Scott, cantante degli AC/DC, morto soffocato dal suo stesso vomito, dopo aver ingurgitato massiccie dosi di alcool. 


Tuttavia, i genitori del ragazzo intentarono una causa contro Ozzy e la sua label, la CBS.


Il 19 dicembre 1986 il giudice John L. Cole mise fine alle accuse nei suoi confronti, rigettando il ricorso perché, secondo la legislazione Americana, non si può essere perseguiti per una propria opera artistica. 


A causa del processo, andò a monte la sua partecipazione ad un episodio della serie televisiva Miami Vice. 


In successive dichiarazioni contenute nell’home video “Don’t blame me”, Ozzy ammise la presenza di suoni che potevano ricordare una parola simile a “shoot”, ma registrate per caso e avulse dal contesto. 

Inoltre il cantante ha sempre negato di aver pronunciato le parole “get the gun”.

Alcune persone sostengono che i messaggi subliminali a sfondo satanico si trovano anche in altri brani di Osbourne. 


Nella canzone Believer si ascolta la frase “Watching the time go and feeling belief grow/ Rise above the obstacles”, ma riprodotta al contrario, sempre secondo la tesi “subliminale” si ascolterebbe la frase “Won’t you live? Believe me, for now suit yourself” (“Vuoi vivere? Credimi, per ora fai ciò che ti piace”) che ricorda il motto dell’occultista Aleister Crowley “Fai ciò che ti piace”. 


Un altro messaggio subliminale si troverebbe in Bloodbath In Paradise ove se ascoltato al contrario l’inizio della canzone si ascolterebbe la frase “Your mother sells welts in hell”, frase che compare nella versione Americana del film L’esorcista la cui traduzione Italiana significa “Tua madre succhia cazzi all’inferno”.


Leggende metropolitane

La vita di Ozzy Osbourne è anche contrassegnata da varie leggende metropolitane. 

Come per molte Star della musica e dello spettacolo, esiste una lunga lista di aneddoti che lo riguardano, privi di certezze e, probabilmente, frutto di fantasie o semplici esagerazioni della realtà. 
Falsi o veri, questi eventi hanno giovato molto alla sua popolarità.

Prima di sposare Sharon, Ozzy le rubò 500 dollari per comprarsi un po’ di cocaina (altri invece dicono che l’abbia fatto per acquistare superalcolici).


Si dice che Ozzy abbia tentato il suicidio numerose volte, a cominciare dall’età di 14 anni, per scoprire cosa ci fosse dopo la vita terrena.


Si narra che, durante il tour di Bark at the Moon nel 1984, Osbourne e Nikki Sixx dei Mötley Crüe fecero una sfida alquanto oscena.


Ozzy diede l’inizio “sniffando” una colonna di formiche e Sixx fece lo stesso. 


Poi il cantante urinò a terra e leccò la sua stessa urina, vincendo la sfida con il leader dei Mötley Crüe che decise di non andare oltre.

Nel 1968, quando i Black Sabbath ancora si chiamavano Earth, Ozzy si verniciò interamente di porpora dalla testa in giù per attrarre l’attenzione del pubblico mentre cantava, ma non riuscì a raggiungere il suo scopo. 

Oltre a ciò, ci vollero ore prima che lui si liberasse della vernice.

Alcune voci riferiscono che una volta Osbourne abbia fucilato i suoi 17 gatti. 

La prima moglie, Thelma, lo avrebbe visto disteso sotto il pianoforte vestito di bianco e con un fucile in una mano e un coltello insanguinato nell’altra.

La leggenda metropolitana, forse, più famosa della sua biografia avvenne il 20 gennaio 1982. 

Durante un concerto a Des Moines (Iowa), qualcuno lanciò un pipistrello vivo sul palco: Ozzy raccolse il pipistrello pensando che si trattasse di un giocattolo di gomma e con un morso gli staccò la testa, facendo seriamente preoccupare gli astanti e ancor più la moglie Sharon, che portò immediatamente Ozzy in ospedale per la vaccinazione antirabbica. 


Fu data notizia che Ozzy era morto in seguito al morso del pipistrello, e furono organizzati i suoi funerali, ai quali erano presenti oltre 10.000 fan: il funerale finì in concerto (e il cadavere del pipistrello non fu mai ritrovato). 


Il successivo album (Speak Of The Devil) ritrae in copertina il cantante con la bocca tutta insanguinata ed un pipistrello nella parte superiore. 


Ozzy sostiene che questa vicenda sia vera, ma dello stesso parere non sono molti critici. Da questo fatto prende il titolo del tribute album dedicatogli, chiamato Bat Head Soup - A Tribute to Ozzy (minestra di testa di pipistrello). 


Ci fu inoltre un periodo, negli anni ottanta, in cui circolarono voci secondo cui Ozzy sarebbe morto per aver contratto la rabbia in seguito al morso del pipistrello.


Agli inizi degli anni ‘80, durante un incontro con i direttori dell’emittente televisiva CBS, Ozzy staccò con un morso la testa ad una colomba che gli venne data per lanciarla in segno di pace. 

Di questo evento esistono anche delle immagini che ritraggono la vicenda, anche se gli scettici ritengono che la colomba fosse falsa.

In un concerto, dopo che tre cani vivi vennero lanciati dal palco, Ozzy si sarebbe rifiutato di cantare finché non gli avessero rilanciato i cadaveri dei cani sul palco e così pare che fu.


Si dice che lui e i Black Sabbath siano stati spesso invitati a prendere parte a messe sataniche, tra cui la famosa Satan’s-Night, ma non vi presero mai parte dato che non erano su quell’onda di pensiero: per questo motivo il gruppo ricevette una maledizione dal capo di una setta ed è per ciò che Ozzy porta sempre, in ogni circonstanza, una croce di metallo al collo, realizzata con le sue mani e fatta immergere nell’acqua santa da un prete. Stessa cosa per gli altri tre membri della band.


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