domenica 23 marzo 2014

Rock Stories: Black Sabbath


I Black Sabbath sono un gruppo Heavy Metal Britannico, formatosi a Birmingham nel 1968. La formazione “storica” è quella costituita da Ozzy Osbourne (voce), Tony Iommi (chitarra), Geezer Butler (basso) e Bill Ward (batteria). 



In seguito, ci furono numerosi cambi nell’organico della band e Iommi rimase l’unico componente fisso. 

Sebbene siano talvolta classificati come gruppo Hard Rock (Butler definisce invece il loro genere un Blues Pesante e Distorto), i Black Sabbath sono considerati tra i primi gruppi Heavy Metal della storia e hanno anche contribuito molto allo sviluppo del genere. 

Dal 1970 al 2000 hanno venduto più di 100 milioni di copie.

Dalle origini al debutto:

Il primo embrione dei Black Sabbath vide la luce nel 1966 ad Aston, un paese vicino a Birmingham, in Inghilterra. 

La storia ebbe inizio quando il chitarrista Anthony “Tony” Iommi e il batterista William “Bill” Ward (entrambi provenienti dai “Mithology”) trovarono...
...in un negozio di dischi l’annuncio di un cantante che cercava membri per fondare una band. Il cantante era John “Ozzy” Osbourne che, incidentalmente, era stato un acerrimo rivale di Iommi ai tempi della scuola.

Iommi e Ward si recarono a casa di Ozzy e decisero di formare un complesso musicale. Osbourne portò nel gruppo altri due musicisti che avevano suonato assieme a lui nel gruppo “Rare Breed”: i chitarristi Terence “Geezer” Butler e Jimmy Phillips.

In seguito, Butler prese il ruolo di bassista, e venne assoldato anche il sassofonista Alan “Aker” Clarke. 


Il gruppo scelse inizialmente il nome “Polka Tulk Blues Band”, accorciato poi in “Polka Tulk”, e iniziò a costruirsi un repertorio, prevalentemente Blues. 

Successivamente, Clarke e Phillips uscirono dal gruppo e i restanti membri decisero di cambiare nome in “Earth”. 

La formazione si esibì in vari locali suonando Cover di Jimi Hendrix, Blue Cheer, Beatles e Cream, e incise la prima Demo nel 1968. 

Esso riscosse un discreto successo nel giro dei pub Inglesi e permise al gruppo di farsi un nome anche all’estero, principalmente in Germania, grazie anche all’intraprendenza del manager Jim Simpson.


Dopo un breve periodo, il nome della band fu cambiato perché esisteva un altro gruppo che si chiamava “Earth”. 

La scelta del nome successivo venne da un’idea di Butler, grande appassionato dei romanzi di magia nera e Horror di autori come Dennis Wheatley. Butler aveva assistito al film del 1963 I tre volti della paura di Mario Bava, e scrisse una canzone che riprendeva il titolo della versione Inglese del film, Black Sabbath (“sabba nero”). 

Questo divenne il nuovo nome del gruppo.



Al nuovo nome si accompagnò una transizione dal Blues ad un sound nuovo, prima con elementi di Folk Europeo e poi con toni sempre più forti e cupi, fino a una soluzione inedita per la quale i Sabbath sarebbero diventati famosi e sarebbero stati annoverati, da molti critici, come principali pionieri dell’Heavy Metal. 


La prima casa discografica per cui i Sabbath firmarono fu la Fontana Records, in seguito approdano all’appena originata Vertigo. 

Con l’apporto di questa etichetta, il 13 febbraio del 1970 fu pubblicato l’album di debutto della band, intitolato semplicemente Black Sabbath.

Il periodo “classico”

Il primo lavoro, Black Sabbath, ebbe un grande successo (n.8 nelle classifiche di vendite Inglesi), dovuto, in gran parte, alla presenza di composizioni storiche della band come Black Sabbath, The Wizard e N.I.B. 

Il Disco, per molti, presentò dei tratti originali e diversi dal panorama Rock di quei tempi, sia per la musica che per i testi. 

I loro coevi Deep Purple e Led Zeppelin, altre formazioni influenti per il Metal, presentavano un sound più melodico e aperto anche ad altri stili come Rock ‘n’ roll e Blues. 

Anche la musica dei Black Sabbath aveva caratteristiche simili ma essa presentava sonorità più pesanti e oscure, con l’aggiunta di espliciti riferimenti al Demonio e all’occulto. 

Da notare infatti che nella canzone Black Sabbath Tony Iommi utilizza la “Triade del Diavolo”, un giro di note (sol – sol – Do# quelle usate dal chitarrista) proibito nel Medioevo perché, essendo un giro di note difficile da utilizzare per l’epoca, la chiesa pensava che suonandolo si sarebbe evocato il demonio.

Sebbene cenni di questo tipo si potessero trovare anche nei lavori di altri gruppi dell’epoca, come i Led Zeppelin o i Beatles, i Sabbath si spinsero oltre, sia per l’insistenza su questi argomenti che per il modo diretto in cui erano affrontati, tant’è che questi divennero, in seguito, alcuni degli stereotipi che caratterizzeranno il Metal. 


Questo tipo di testi portò alla band numerose critiche, accuse di satanismo e in generale la disapprovazione di molta parte dell’opinione pubblica. 

Tuttavia queste contestazioni non fecero altro che contribuire al fascino che la band esercitava sul suo vasto pubblico di giovani.

Il successivo Paranoid rappresentò (e rappresenta tuttora) il maggior successo commerciale del gruppo (n.1 nella classifica Inglese e con sette Dischi di Platino e uno d’Oro all’attivo) ed è considerato di rilevante importanza per la nascita dell’Heavy Metal. 


Il lavoro conquistò migliaia di fans in tutto il mondo, grazie a brani di successo come l’omonimo Paranoid, Iron Man, Electric Funeral e War Pigs. 

Con questo lavoro, il gruppo mostrò di andare oltre l’immagine “nera” che lo accompagnava, componendo brani con argomenti più maturi, come War Pigs, il quale critica i politici ritenuti responsabili degli orrori in guerra, oppure Iron Man che ha un testo puramente fantascientifico.

Nel 1971, i Black Sabbath pubblicarono un terzo album di notevole successo Master of Reality, probabilmente l’album più oscuro ed introspettivo della band. 


Questo lavoro, assieme ai precedenti Black Sabbath e Paranoid, è considerato fondamentale per la nascita del Doom Metal. 

Oltre ai brani del classico stile Sabbathiano (Children of the Grave e After Forever), Master of Reality è noto, soprattutto, per i suoi stilemi “sinistri” (riscontrabili in brani come Sweet Leaf, Lord of This World, Solitude e Into the Void), che fungeranno da base per questo genere portato in auge da Saint Vitus e Candlemass.

Da notare che il disco presenta una particolare innovazione. 


Iommi, infatti, suona con la chitarra accordata in Do# (un tono e mezzo più bassa dell’accordatura tradizionale), idem Butler con il basso. 

Questo cambiamento, su stessa dichiarazione del chitarrista, venne effettuato per due motivi, per adattarsi allo stile vocale di Ozzy e per dare un suono più pesante alla loro musica (successivamente, a partire dall’album Heaven and Hell, la chitarra ed il basso saranno accordati in Re#). 

Sebbene musicisti come Jimi Hendrix adottarono tale pratica già in passato, i Black Sabbath furono tra i primi a fare uso del cosiddetto “downtuning”, una pratica che diverrà quasi uno standard per numerosi gruppi Rock e Heavy Metal.

Sperimentazioni

Il seguente Black Sabbath, Vol. 4 del 1972 mostrò le prime delle varie modifiche nel sound della formazione, per via di una evidente contaminazione di Rock Progressivo. 

Uno dei punti di forza del prodotto è la ballad Changes, dove Osbourne canta accompagnato da pianoforte e archi. 

Il brano è un esempio di come le sonorità della formazione si siano evolute, ma pezzi come Tomorrow’s Dream, Snowblind e Supernaut mostrano ancora il loro lato musicale più Roccioso.

Nel 1973 pubblicarono Sabbath Bloody Sabbath, album caratterizzato da atmosfere Progressive Rock ancor più nette. 

Ciò si deve anche alla presenza di Rick Wakeman degli Yes che compariva alle tastiere, come membro esterno. 

Fra i brani più evidentemente Progressivi si possono citare Spiral Architect e A National Acrobat ma non mancava comunque il “classico” sound della formazione con Sabbath Bloody Sabbath e Killing Yourself to Live. 

Il disco, tutto sommato, fu un altro grande successo e considerato un punto importante della loro carriera artistica.

In questo periodo ci furono una serie di sbandamenti per la band. Tutti i membri ebbero seri problemi di dipendenza da droghe, in particolare Osbourne e Ward, i quali, su ammissione del cantante, fecero uso di LSD tutti i giorni per due anni. 


Un cambiamento di etichetta (da Vertigo a WWA) fece slittare l’uscita del nuovo album, Sabotage, pubblicato solamente nel 1975. 

Dal punto di vista musicale, Sabotage è uno degli album più variegati del gruppo, alternando pezzi Heavy Metal come Hole in the Sky e Symptom of the Universe a sperimentazioni originali e spiazzanti, ad esempio i cori in stile Russo di Supertzar e le sonorità Pop Rock di Am I Going Insane (Radio).

Il declino e l’addio di Osbourne

L’album successivo, Technical Ecstasy del 1976, fu oggetto di accese discussioni da parte dei loro sostenitori, per via di un sound più duttile e per la presenza di musica d’orchestra e sintetizzatori. 

Per quanto alcuni considerino positivamente il Disco come molto ambizioso e innovativo, esso contribuì a disilludere i fans dello stile iniziale del gruppo.

Nel 1977, al termine del tour di Technical Ecstasy, Osbourne abbandonò il gruppo, a seguito di tristi vicissitudini personali dovute alla morte del padre, oltre ai problemi derivati dalla sua dipendenza da alcool e droghe ormai inarrestabile. 


I restanti membri del gruppo arrivarono a provare per pochi mesi con il cantante Dave Walker (ex Fleetwood Mac e Savoy Brown), seguito dal momentaneo rientro di Osbourne alla voce nel 1978 con l’album Never Say Die!.

Questo lavoro ricalca la scia del precedente, con suoni elettronici e sperimentali (Don Airey suonò le tastiere nel disco), lontani da quelli più massicci e sulfurei di Paranoid e Master of Reality. 


In ogni caso, la risposta del pubblico fu negativa e certi lo giudicarono come uno dei peggiori della formazione di Birmingham, con la sola title-track Never Say Die a godere di una buona popolarità tra i loro fans.

Nel 1979, a causa di conflitti irreversibili con gli altri membri della band, Osbourne venne licenziato per la sua tendenza ad abusare con gli stupefacenti e l’alcool. 


Dopo l’uscita definitiva di Osbourne, i Black Sabbath non presentarono più una formazione salda, raggiungendo molte volte il punto di instabilità e assoldando vari musicisti nel corso della loro seguente carriera.

I Black Sabbath con Ronnie James Dio

L’addio di Osbourne, tuttavia, preoccupò i Black Sabbath, dato che Ozzy contribuì molto alla realizzazione delle canzoni e, soprattutto, fu un ottimo intrattenitore del pubblico durante le performance dal vivo, quindi trovare un degno rimpiazzo fu un’impresa ardua. Dopo la sua uscita, fu contattato Ronnie James Dio, ex cantante di Elf e Rainbow.

Il primo album con Dio, Heaven and Hell, fu un eccellente successo, permettendo al gruppo di risalire la china e in fatto di vendite costituì il miglior risultato della band dal 1975, con Neon Knights, Heaven and Hell e Die Young che divennero altri pezzi significativi della loro discografia. L’album fu anche caratterizzato dall’ingresso di Geoff Nicholls alle tastiere. 


Benché non sempre riconosciuto come membro ufficiale del gruppo, e costretto a suonare nel backstage dei concerti per “motivi estetici” (caso non isolato nel panorama del Metal), Nicholls ebbe da allora un’indiscutibile influenza sul gruppo, anche a livello compositivo.

Il tour del disco si dimostrò molto seguito, merito anche del carisma del nuovo singer, nonché delle sue ottime doti vocali. 


Sempre durante quel tour, Bill Ward dovette abbandonare per motivi personali (i suoi genitori morirono uno dopo l’altro in un breve lasso di tempo, cosa che peggiorò i già notevoli problemi di Ward con l’alcool) ed esso venne completato da Vinny Appice (fratello di Carmine Appice, famoso batterista di Vanilla Fudge, Rod Stewart e King Kobra).

Fu durante questo tour che Dio rese celebre il gesto delle corna, in seguito adottato come una sorta di “segno di riconoscimento” dagli amanti dell’Heavy Metal. 


Tuttavia, la paternità di questo gesto è oggetto di discussione dato che è stata anche rivendicata da Gene Simmons dei Kiss. 

Tuttavia, i critici sostengono che questo non è stato introdotto in musica né da Dio né da Gene Simmons, ma dai Beatles nel 1967. 

Infatti la foto promozionale del film animato Yellow Submarine mostra John Lennon nell’intento di fare questo cenno. Esso è anche visibile nella copertina del lungometraggio, ove Lennon fa le corna a Paul McCartney. 

Aldilà di ciò, Dio disse che questo segno manuale lo imparò da sua nonna, la quale ne faceva uso per scongiurare il malocchio.

Tornando all’attività artistica della band, Iommi e soci, con l’apporto di Appice, partorirono dalle loro menti un successivo album, Mob Rules nel 1981, anch’esso un successo che confermò il nuovo stile acquisito dai Sabbath grazie all’apporto sia tecnico che compositivo di Dio. 


La titletrack dell’album fu scelta per la colonna sonora del film Heavy Metal.

L’uscita e la rapida diffusione del Bootleg Live At Last (registrato dai Sabbath con Ozzy in un tour del 1973), convinse il gruppo a rispondere con un Live “ufficiale”. Live Evil (1982) raccoglie gran parte dei brani più celebri del gruppo (da Black Sabbath a Mob Rules).


 Questa pubblicazione tuttavia portò nuovi problemi: Iommi e Dio diedero vita ad accese discussioni per quanto riguarda il mixaggio sonoro, poiché il leader dei Black Sabbath accusò il cantante di essersi recato in studio nelle ore notturne per alzare il volume della sua voce e lo definì un “piccolo Hitler”. 

Tutto questo innescò una serie di litigi che convinsero il cantante ad abbandonare la band, portando con sé Appice.

Black Purple

L’uscita di Appice e Dio, generò ancora instabilità nell’organico. 

Per il ruolo di batterista fu contattato Cozy Powell, ma la risposta fu negativa (tuttavia Powell si unirà al gruppo in seguito per incidere Headless Cross nel 1989). 

Questa lacuna venne colmata dal tempestivo rientro di Bill Ward, ma trovare un nuovo cantante fu più arduo del previsto. 

Vennero audizionati Nicky Moore dei Samson e John Sloman dei Lone Star ma non vennero presi. 
Iommi desiderava avere David Coverdale degli Whitesnake nella propria band ma il cantante rifiutò la proposta.

Così, le ricerche effettuate da Iommi e Butler si orientarono verso Ian Gillan, da tempo uscito dai Deep Purple e in quel momento libero da impegni musicali a causa di problemi con la voce. 


Il contatto tra le due parti è rappresentato da un aneddoto alquanto bizzarro. Gillan raccontò di aver ricevuto una telefonata da Iommi, il quale gli chiese di incontrarsi con lui per fare una chiacchierata. 

I due si videro in un pub chiamato “The Bear” a Woodstock e finirono con l’ubriacarsi. 

Il giorno dopo, Gillan si risvegliò confuso, a causa dei bagordi etilici del giorno precedente, e ricevette una telefonata dal suo manager, Phil Banfield, il quale gli disse di incontrarsi con i Black Sabbath per discutere con loro avendo lui accettato l’offerta di diventare il loro nuovo cantante. 

Praticamente, Gillan aveva fatto questa scelta in pieno stato di ebbrezza e non ricordava nulla di tutto ciò.

Assoldato Gillan nelle vesti di vocalist, fu possibile la realizzazione di Born Again (1983), album decisamente più massiccio rispetto a quelli prodotti con Osbourne e Dio, il quale registrò un considerevole successo nelle vendite e si piazzò al 4° posto nelle classifiche Inglesi. 


Questo lavoro, come quelli del periodo di Ozzy, suscitò tante polemiche, lanciate dall’associazione di censura P.M.R.C. Il brano Trashed venne criticato di istigazione all’abuso di alcool, venne inserito in una lista emessa dall’associazione (chiamata “The Filthy Fifteen”) per indicare i 15 brani considerati da loro più scandalosi del periodo. 

Gillan risponderà a queste accuse dicendo che il brano parla di sé stesso quando, guidando l’auto di Bill Ward in pieno stato di ebbrezza fuori dallo studio di registrazione, la distrusse, finendo in un canale e mettendo la sua vita in grave rischio.

Il sodalizio tra Gillan e i Black Sabbath venne soprannominato, ironicamente, da molte testate giornalistiche “Black Purple”, nome dato dalla fusione di Black Sabbath e Deep Purple. Successivamente, venne intrapreso il tour, Ward si ritirò di nuovo e venne rimpiazzato da Bev Bevan, ex Electric Light Orchestra. Al termine, Gillan tornò nei Deep Purple, in quel momento freschi di reunion.


Instabilità e controversie

Con la dipartita di Gillan, si riprese con la ricerca di un nuovo cantante. Spencer Proffer, in quel momento nuovo produttore della band, contattò Ron Keel (ex Steeler e Keel) per un’audizione ma alla fine non fu scelto. 

La band, su ammissione di Keel, desiderava il ritorno di Ozzy alla voce. 
Altro candidato era George Criston dei canadesi Kick Axe (altra band gestita da Proffer).

Nuovo vocalist ufficiale del gruppo divenne quindi David Donato, il quale militò per circa 6 mesi con i Black Sabbath ma non arrivò a incidere alcun album, per via del suo inaspettato licenziamento. 


I motivi del suo abbandono sono avvolti nel mistero; si diceva che fu licenziato in seguito ad un’intervista “orribile” rilasciata per la rivista Kerrang! ma venne tutto smentito, mentre altri sostenevano che Donato se ne andò dopo aver bisticciato con il management della band. Tuttavia Iommi, in un’intervista, preferì non dire nulla riguardo a questo evento.

Tra le poche e rare testimonianze dei Black Sabbath con Donato vi è il brano No Way Out, il quale altro non è che una versione iniziale di The Shining (contenuto in The Eternal Idol, pubblicato nel 1987). 


Donato in seguito, nel 1986, fonderà una Hair Metal band chiamata White Tiger, assieme all’ex chitarrista dei Kiss Mark St. John.

Anche Geezer Butler, dopo una lunga e permanente militanza, abbandonò, formando una band (i “Geezer ButleR BAND”), che però non incise nessun album. 


La formazione originaria dei Black Sabbath tornò, momentaneamente, sul palco in occasione del Live Aid nel 1985, festival organizzato da Bob Geldof e Midge Ure ove il gruppo condivise il palco assieme ad artisti come Elton John, Queen, David Bowie, The Who, Madonna e U2. 

Iommi, rimasto ormai l’unico membro originario del gruppo, decise di stoppare, momentaneamente, l’attività dei Black Sabbath in favore di un progetto solistico assieme a Nicholls. 

Reclutati il bassista Dave Spitz e il batterista Eric Singer, il chitarrista volle incidere un Disco da solista ingaggiando vari cantanti come Rob Halford, Glenn Hughes e Ronnie James Dio ma si accorse della difficoltà di impiegare più voci per il nuovo album. 

Dopo aver provato un pezzo con Hughes, Iommi decise di assumerlo per cantare tutti i brani del lavoro.

Così fu pubblicato Seventh Star nel 1986, che inizialmente dovette uscire a nome di Iommi ma in seguito fu pubblicato, per motivi contrattuali con la casa discografica, sotto il nome Black Sabbath featuring Tony Iommi. 


Questo album marcò ancor di più la svolta iniziata con Ronnie James Dio, con le tastiere che diventarono un elemento fondamentale per il loro nuovo corso stilistico. 

Tuttavia, rispetto al precedente Born Again, Seventh Star ebbe uno scarso successo di vendite. Inoltre, i crediti del lavoro furono oggetto di discussione tra Iommi e Jeff Fenholt, un cantante che militò nei Black Sabbath per circa sette mesi, prima dell’arrivo di Hughes, il quale sostenne di aver partecipato alla composizione dei brani del Disco. 

Fenholt, infatti, incise una Demo con la band, “Star Of India” nel 1985, ed i pezzi qui contenuti fanno parte della tracklist di Seventh Star.

Nella fase iniziale del tour del 1986, Hughes abbandonò la band, si vocifera per seri problemi con la voce dopo aver ricevuto un pugno alla gola dal manager del gruppo, Don Arden, durante una lite e fu sostituito da Ray Gillen. 


Nel frattempo, la carriera solista di Osbourne andava a gonfie vele (aveva già pubblicato classici dell’Heavy Metal come Blizzard of Ozz e Diary of a Madman) e la crescente fama del cantante stava per oscurare sempre più quella della sua band di un tempo.

L’arrivo di Tony Martin

La preparazione dell’album successivo (The Eternal Idol), vide la ricomparsa, come percussionista, del batterista Bev Bevan e si aggiunse come bassista Bob Daisley (che suonò anche con Ozzy Osbourne). 

Nel bel mezzo delle registrazioni, Gillen uscì dai Black Sabbath. 

Gillen fu sostituito da Tony Martin e fu quest’ultimo a cantare (su brani originariamente scritti per Gillen) nell’album The Eternal Idol, anche se tra i collezionisti è possibile trovare la versione originale cantata da Gillen. 

L’incontro tra il neocantante e Iommi avvenne tramite il manager di Martin, ex compagno di scuola del leader dei Black Sabbath.

Martin fu molto apprezzato, le sue doti canore vennero comparate, da molti, a quelle di Ronnie James Dio e partecipò attivamente alla stesura dei pezzi. 


L’album presenta alcuni riferimenti al passato (l’omonima Eternal Idol rimembra le sonorità oscure di Master of Reality), conservando lo stile adottato negli ultimi anni (il grande apporto di tastiere). 

Anche questo album, sebbene molti lo considerino di buon livello, non ebbe il successo sperato.

Dopo l’uscita dell’album, la band si trovò di nuovo alla deriva e scossa da una serie di defezioni; Iommi, Martin e Nicholls dovettero reclutare un nuovo bassista, (Jo Burt), e un nuovo batterista, (Terry Chimes dei Clash), per il breve tour promozionale, che ebbe luogo nel 1987, quasi esclusivamente con date Europee.


Nonostante questi continui cambi, la band iniziò a stabilizzarsi attorno alle figure di Iommi (ormai unico membro originario), Martin e Nicholls, ai quali si aggiunse poi (sostituendo Chimes) l’eclettico batterista Cozy Powell (il quale ricevette già un’offerta da Iommi dopo l’uscita di Appice, ma in quel momento non accettò). 


Con l’aggiunta di Laurence Cottle al basso, i Sabbath pubblicarono Headless Cross (1989), album che riscosse un buon successo, maggiore rispetto a quello di Seventh Star e The Eternal Idol. 

Dalla title track dell’album venne tratto un video che venne mandato in onda per un certo periodo su MTV.

Nel 1990 (ancora una volta con un nuovo bassista: Neil Murray degli Whitesnake, il quale già suonò nel tour di Headless Cross), i Sabbath consolidarono questa “rinascita” con un altro album, Tyr, che vendette abbastanza bene e a cui seguì un tour molto seguito nello stesso anno.


Riunioni

Nonostante i decenti risultati conseguiti con Headless Cross e Tyr, nel 1992 Iommi decise di riunire la formazione dei primi anni ottanta (quella di Mob Rules) con Geezer Butler, Ronnie James Dio e Vinny Appice. 

L’album che ne scaturì, Dehumanizer (1992), fu un lavoro dal sound molto ruvido e che portò un più che buon riscontro di pubblico e critica. 

La band preparò un tour di grande successo, che culminò con una memorabile apparizione al festival Metal Monsters of Rock.

In quel periodo Osbourne annunciò l’intenzione di ritirarsi dalla musica facendo un tour (in seguito cambiò idea, organizzando un altro tour chiamato Retirement Sucks) e chiese al suo ex gruppo di aprire le ultime due date a Costa Mesa in California del 14 e 15 novembre. 


Dio non fu d’accordo e finì per abbandonare di nuovo, anche perché il suo contratto scadeva il 13 novembre, un giorno prima degli ultimi due concerti di Ozzy. 

Dio, tuttavia, sostenne che la vera ragione della sua uscita furono le continue divergenze con Iommi, come ai tempi di Heaven and Hell e Mob Rules.

Per completare la tournée, Iommi chiamò all’ultimo minuto Rob Halford dei Judas Priest.

L’uscita di Dio convinse anche Appice a ritirarsi. Con l’uscita di questi ultimi due, i Black Sabbath riacquisirono Tony Martin e Geoff Nicholls e, col nuovo batterista bobby rondinelli, incisero Cross Purposes, accompagnato da Cross Purposes Live, un cofanetto di CD e video, pubblicato nel 1994 e, attualmente, fuori catalogo. 


Quando Rondinelli abbandonò il gruppo fu sostituito, a sorpresa, dal batterista della formazione originale, Bill Ward, che subentrò in tempo per suonare le ultime 4 date del tour in Sud America.

Ancora una volta Ward e Butler abbandonarono, e per il 1995 tornò a raggrupparsi la formazione di Tyr, con Powell e Murray, che incise Forbidden, a oggi l’ultimo album in studio dei Black Sabbath, il quale non ricevette buoni pareri da pubblico e critica. Il rapper Ice-T venne ospitato alla voce nel brano Illusion Of Power. 


La relativa tournée vide Powell partecipare solamente alle date Americane del tour mentre per quelle Europee al suo posto suonò Rondinelli.

Nel 1996, la Castle Records pubblicò, in versione rimasterizzata, alcuni pezzi della band da Born Again fino a Forbidden, nonché una raccolta dal titolo The Sabbath Stones.


Nel 1997 Ozzy Osbourne diede vita al suo fortunato festival, l’Ozzfest. 


Nell’ultima parte dello show, Butler e Iommi (e in seguito anche Ward) apparivano sul palco per suonare alcuni pezzi classici dei Sabbath. 

La formazione originale, così reincontratasi sotto lo “stendardo di Ozzy”, incise nel 1998 un album doppio, Reunion, composto esclusivamente da brani dell’era Osbourne in versione Live, ma su cui comparivano anche due canzoni nuove in studio. 

Nel 2000, la band venne premiata con un Grammy della categoria “Best Metal Performance”, grazie al brano Iron Man.

Sembrò che la formazione storica dovesse tornare unita per l’incisione di un nuovo album, ma non finì così. 


La preparazione di un nuovo lavoro discografico venne iniziata nel 2001, ma, probabilmente a causa di vincoli imposti dai contratti di Osbourne nella sua attività solista, non c’è stato alcun seguito. 

Nel 2004 i Sabbath hanno suonato in un nuovo tour Ozzfest (con Adam Wakeman, figlio di Rick, alle tastiere ,in sostituzione di Geoff Nicholls), celebrando il loro 35° anniversario, ed anche il 2005 li ha visti partecipare al carrozzone itinerante, in aggiunta ad alcune date in Europa.

Eventi recenti

Il 13 marzo del 2006 i Black Sabbath entrarono nella Rock and Roll Hall of Fame. Vennero introdotti dai Metallica, che suonarono anche due pezzi della formazione di Iommi (Hole in the Sky e Iron Man).

Quando sembrava che oramai la formazione fosse arrivata al suo definitivo declino e al ritiro dalle scene musicali, nell’ottobre 2006 venne annunciato un tour estivo nei principali festival Metal Europei con la formazione dell’album Heaven and Hell: Dio, Iommi, Butler e Ward.


Paradossalmente, il loro monicker per questa tournée fu proprio Heaven And Hell. 


Nel novembre 2006 Ward abbandonò il progetto perché dichiarò, in maniera molto vaga, che ci fossero speculazioni sul nuovo nome del gruppo e venne sostituito da Vinny Appice. Il 3 aprile 2007, il gruppo ha pubblicato Black Sabbath: The Dio Years, compilation di brani composti con Dio e contenente anche pezzi inediti. Recentemente, hanno suonato al Gods of Metal a Milano nel giugno del 2007.

Il 28 aprile 2009 viene pubblicato “The Devil You Know” il primo album in studio degli Heaven And Hell, gruppo formato dai vecchi membri dei Black Sabbath.



Eredità musicaleI Black Sabbath hanno avuto un enorme impatto nella storia dell’Heavy Metal e del Rock in generale. Sono considerati i padrini del Doom Metal e figurano anche tra le maggiori ispirazioni del movimento Grunge. 

Band come Metallica, Megadeth, Pantera, Venom, Celtic Frost, Slipknot, System of a Down, Opeth, Bathory, Fear Factory, King’s X, Disturbed e Biohazard. 

L’emittente VH1 inserì il gruppo al 2° posto tra i “100 migliori artisti Hard Rock”. La rivista Rolling Stone classificò la band nella posizione 85 tra i “100 migliori artisti di tutti i tempi” , mentre MTV li ha inseriti al 1° posto tra i “10 migliori gruppi Metal di sempre”.



Qui sono riportati artisti che hanno reso omaggio o hanno inciso varie Cover come tributo al gruppo di Birmingham.


Nel 1987, gli Anthrax hanno intepretato una Cover di Sabbath Bloody Sabbath nell’EP del singolo I’m The Man. 


La medesima canzone fu eseguita dagli Amon Amarth nella loro Demo Thor Arise e dai Cardigans nell’album Emmerdale.

Nel 1994, i Pantera incisero la loro versione di Planet Caravan nell’album Far Beyond Driven e Hole in the Sky nella loro raccolta The Best Of Pantera: Far Beyond The Great Southern Cowboys’ Vulgar Hits.

Il gruppo Doom Metal Candlemass incise Black Sabbath Medley, una traccia contenente alcuni spezzoni tratti da vari brani del gruppo di Birmingham. Essa si trova nel disco Ancient Dreams.

Nel 1987, i Butthole Surfers incisero Sweat Loaf (il titolo è una variante di Sweet Leaf) per il loro album Locust Abortion Technician.

Nel 1994, John Christ, chitarrista dei Danzig, disse che il brano della sua band, Her Black Wings (dall’album Danzig II: Lucifuge), contiene un riff di Zero the Hero. I Danzig, inoltre, hanno realizzato la Cover di Hand Of Doom nel disco Blackacidevil. Di Zero the Hero fecero una Cover anche i Cannibal Corpse nel loro EP Hammer Smashed Face.

I Guns N’ Roses suonarono It’s Alright nel loro album dal vivo Live Era 87-93.

Una Cover di Paranoid si trova nell’album del 1995 dei Megadeth Hidden Treasures.
Il Disco tributo ai Black Sabbath, Nativity in Black, contiene loro brani suonati da noti artisti come Megadeth, Pantera, Slayer, Machine Head, Bruce Dickinson, Godsmack, Drowning Pool e via dicendo. 

Nel secondo volume di questo lavoro, il cantante Hip Hop Busta Rhymes ha inciso una parte alterata di Iron Man, da cui deriva il brano This Means War. 

In questo pezzo, lo stesso Ozzy Osbourne appare come Guest Star nelle parti vocali.
Il gruppo dei NOFX hanno inciso una Cover della stessa Iron Man.

Si dice che il gruppo Gothic Metal After Forever prenda il suo nome dal brano omonimo dei Sabbath.

Nel 1998, i Metallica suonarono una versione di Sabbra Cadabra con alcune parti di A National Acrobat, nell’album Garage Inc..

L’attore Jack Black è un grande ammiratore dei Black Sabbath. Inoltre, con la sua band Tenacious D, ha composto un brano, Dio, in onore di Ronnie James Dio.

Nel 1988, i Venom suonarono Megalomania in Prime Evil.
Nel 2002, l’ex bassista di Hole e Smashing Pumpkins, Melissa Auf Der Maur, formò una tribute band dei Black Sabbath chiamata “Hand of Doom”, titolo di un brano di Paranoid.
Il film documentario This Is Spinal Tap contiene vari riferimenti al gruppo di Birmingham. 

Ad esempio la scenografia di Stonehenge presente nella pellicola era ispirata alla coreografia usata dai Black Sabbath durante il Born Again Tour.

Una Cover di War Pigs si trova nell’album dei Faith No More The Real Thing.
Il brano Give It Away dei Red Hot Chili Peppers contiene, nel finale, il Riff principale di Sweet Leaf. 

Lo stesso Riff appare anche nella canzone Busted In Baylor County sull’album Put the “O” Back in Country di Shooter Jennings.

Nel 2001, gli Earth Crisis suonarono Children Of The Grave nel loro album Last of the Sane.

Nel 1997, i Sepultura incisero la loro versione di Symptom Of The Universe sull’album Blood Rooted.

Nel 1991, Marilyn Manson incise Sam Son Of Man, che altro non è che una Cover di Iron Man, col testo leggermente modificato.

Una Cover di Paranoid si trova nell’album The Incredible Shrinking Dickies del gruppo Punk Dickies del 1979.

Formazione

Storica
Ozzy Osbourne - voce
Tony Iommi - chitarra
Geezer Butler - basso
Bill Ward - batteria

(Heaven & Hell)

Ronnie James Dio - voce (1980-1983;1992-1993;2006 -)
Tony Iommi - chitarra (1968-)
Geezer Butler - basso (1968-1986;1992- 1995;2006-)
Vinny Appice - batteria (1981-1983;1992-1993;2006-)

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