lunedì 14 dicembre 2015

Rock Stories: King Crimson





I King Crimson sono un gruppo progressive rock inglese, nato nel 1969 e ancora attivo, anche se con una formazione completamente diversa, eccettuata la presenza di uno dei fondatori della band, Robert Fripp, considerato ormai l'anima del gruppo, ed il vero e proprio "Re Cremisi".


In tutta la storia della band, Robert Fripp è stato sempre presente, anche se ha dichiarato più volte di non considerarsi affatto il leader del gruppo. 

Per lui i KC sono "un modo di fare le cose", e la coerenza musicale che si è mantenuta in tutta la storia del gruppo, nonostante i frequenti cambiamenti dei membri, riflette questo punto di vista.

Il nome King Crimson (Re Cremisi) venne coniato da Peter Sinfield (membro della prima formazione, quale autore dei testi) come sinonimo di Beelzebub, principe dei demoni; 
secondo Fripp, Beelzebub sarebbe una forma anglicizzata dell'espressione araba "B'il Sabab", che significa "l'uomo con uno scopo", nonostante l'etimologia generalmente accettata sia che il termine provenga dall'ebraico Ba'al-z'bub, che significa "il signore delle mosche".

Nonostante i King Crimson abbiano avuto poco successo dal punto di vista della presenza sulle radio o in televisione, hanno una vastissima discografia, suonano spesso dal vivo, e hanno un seguito di appassionati più fedeli tra quelli degli altri gruppi musicali contemporanei.

La band nasce con nome "Giles, Giles & Fripp" come terzetto: Robert Fripp, chitarra e mellotron, i fratelli Mike e Peter Giles, rispettivamente batteria e basso elettrico. 


Il successo non è esaltante. 
Il gruppo cambia nome in King Crimson, e anche formazione: si allontana Peter Giles, arriva Ian McDonald che suona fiati (non solo sassofono e flauto traverso, ma anche il clarinetto) e tastiere, al quale presto si aggiungono Greg Lake (in sostituzione di Peter Giles), basso elettrico, chitarra acustica e voce e Peter Sinfield, che pur non essendo un musicista contribuiva alla creazione musicale coi suoi testi sibillini e soprattutto manovrando le luci negli spettacoli dal vivo.



La nuova formazione ha il suo trionfale esordio come gruppo spalla dei Rolling Stones al concerto per la morte di Brian Jones, il 5 luglio del 1969 a Hyde Park, Londra.

Il quartetto Fripp-Lake-Giles-McDonald è quello che incide il primo LP, "In the Court of the Crimson King" nell'ottobre 1969; l'album è ancora considerato uno dei capisaldi del rock sinfonico o romantico, anche detto progressive.



Il gruppo si caratterizza quasi subito come...
...emanazione della complessa e originale personalità musicale di Fripp, che di volta in volta si circonda di musicisti in grado di condividere il suo progetto musicale, ma anche di contribuire con idee proprie, e della geniale creatività poetica di Peter Sinfield; nel corso dei primi quattro LP ci saranno continui mutamenti di formazione, ma sempre con Fripp e Sinfield a fungere da punti di riferimento.

La dipartita di Greg Lake nel 1970, alla ricerca di una esperienza diversa e che potesse prospettare maggiori successi di pubblico con Emerson e Palmer, scombussola immediatamente la band. 



Ne risente il secondo LP, "In the Wake of Poseidon" (1970) che propone agli ascoltatori materiali già registrati con la voce di Greg Lake sul lato A (proseguendo lo stile del primo LP), ma che nella seconda facciata vede Fripp lanciarsi in sperimentazioni con tastiere elettroniche che potrebbero essere anche legate ai contatti che andava allacciando con Brian Eno (col quale di lì a poco avrebbe inciso due album fondamentali, No Pussyfooting ed Evening Star). 

Si aggiunga la presenza del pianista jazz Keith Tippett, e si capirà che il gruppo era entrato in una fase di rapida metamorfosi.

Entrambi gli album successivi, Lizard (1970) e Islands (1971) sono da considerare veri e propri laboratori musicali nei quali Fripp e Sinfield sperimentano soluzioni diverse, e rimpiazzano McDonald e Giles, anche loro in fuga dal gruppo, con un'eterogenea combinazione di talenti (tra cui molti jazzisti del giro del "Canterbury Sound", e - nella seconda facciata di Lizard - il cantante degli Yes, Jon Anderson). 

Non bisogna dimenticare che in quegli stessi anni Robert Fripp, oltre a realizzare due album con Brian Eno, appariva sia nei dischi solisti dello stesso Eno (indimenticabile il suo assolo su "Baby's On Fire", nell'eclettico LP Here Come the Warm Jets) che in album dei Van Der Graaf Generator. 

Era un momento di collaborazioni, scambi, intrecci attraverso i quali Fripp, sempre bisognoso di confrontarsi in una dimensione collettiva, cercava di meglio definire le sue idee musicali.

Islands vede l'arrivo del cantante Boz Burrell (cui Fripp insegna frettolosamente a suonare il basso) e del batterista Ian Wallace, che si aggiungono al sassofonista/flautista Mel Collins (nell'orbita dei KC - in sostituzione di McDonald - già da In the Wake of Poseidon), e con questa formazione non perfettamente amalgamata la band parte per una tournée americana. 

Per anni si è creduto che il livello dei concerti, a giudicare dal grossolano e sconnesso album live ufficiale Earthbound, non fosse molto esaltante; ma la pubblicazione di numerosi bootleg ha dimostrato che la band era comunque capace di momenti musicali estremamente intensi e affascinanti anche sul palco, dove non soccorrevano le "magie" dello studio di registrazione.

Nel settembre 2006 e nel febbraio 2007, a pochi mesi l'uno dall'altro, sono scomparsi Burrell e Wallace.

Al ritorno dalla tournée Fripp però scioglie il gruppo. 

Evidentemente non era del tutto soddisfatto dei risultati ottenuti: soprattutto mal sopportava lo stress e l'alienazione dei tour, dover suonare ogni sera in una città diversa e dare ogni sera il massimo. 

Segue un anno di silenzio (il 1972), ma nel 1973 c'è, oltre alla prima grande collaborazione con Eno, No Pussyfooting, album che anticipa la successiva ambient music, il ritorno del Re Cremisi, che stavolta si presenta senza Peter Sinfield, e con una formazione del tutto inedita: il violinista di formazione classica David Cross, il batterista ex-Yes Bill Bruford (che diverrà uno dei fedelissimi di Fripp), il bassista/cantante John Wetton e Jamie Muir, percussionista di formazione del tutto eclettica.

La band, dopo una tournée trionfale, registrerà il primo disco del nuovo corso dei KC (che alcuni definiscono King Crimson II), Larks' Tongues in Aspic (1973), incidendo brani al limite della pura improvvisazione. 

Alcuni fan dei King Crimson prima maniera resteranno delusi: la musica della band si è trasformata in un jazz rock sofisticato, complesso, eclettico, che alterna momenti di trasognata contemplazione a violente eruzioni strumentali. 

Eppure la continuità c'è: ballad come "Exiles" proseguono il discorso di "Epitaph" e "In the Wake of Poseidon", mentre la suite "Larks' Tongues in Aspic" è l'erede di "21st Century Schizoid Man".

Il gruppo però era di nuovo in crisi per l'abbandono da parte di Jamie Muir, che godeva la stima incondizionata di Fripp, e che non gradiva molto lo stress dei tour.

Il successivo disco, Starless and Bible Black (1974) (che vuol dire in parole povere "buio pesto") è frutto di un vero e proprio esperimento: realizzare un disco da studio partendo da materiali registrati dal vivo (nel grande concerto tenuto ad Amsterdam e poi pubblicato per intero su CD col titolo The Night Watch, allusione alla tela di Rembrandt evocata in una delle canzoni dell'LP e non a caso conservata proprio nella città olandese), ma con una qualità che rivaleggi con le incisioni da studio. 

Alcuni brani di questo disco sono nient'altro che improvvisazioni dal vivo su cui sono state sovrincise piccole parti strumentali in studio (così è per il lungo strumentale che dà il titolo all'LP, vera e propria musica da camera elettrica). 

Il breve brano "Trio" è nient'altro che un'improvvisazione live dal concerto di Amsterdam.

"We'll Let You Know", tratta da uno show all'Apollo di Glasgow è anch'essa totalmente improvvisata. Il pezzo che chiude l'LP, "Fracture" è fondamentalmente un lungo brano per chitarra di Fripp, sul quale gli altri tre musicisti assemblarono i rispettivi arrangiamenti (ancora tutt'altro che definiti al momento della registrazione live) poco tempo prima della serata di Amsterdam da cui il brano è tratto.

Prima del terzo album di questa fase esce di scena David Cross, e rientra Ian McDonald, il sassofonista delle origini. Il frutto di questa nuova formazione è il canto del cigno della band, Red (1974). 

A McDonald si unisce un manipolo di jazzisti che restituiscono alla band le atmosfere di Lizard, e addolciscono i suoni aspri dei due precedenti LP. 

Sembrerebbe l'inizio di un nuovo percorso, si prospetta l'ipotesi di partire in tour; ma Fripp, in profonda crisi esistenziale e sull'orlo di un esaurimento nervoso, scioglie il gruppo e si ritira a vita privata, stanco dell'ambiente del rock e dell'industria discografica, nonché dell'incomprensione di molti critici musicali (giustamente beffeggiati dal musicista nell'opuscolo accluso alla raccolta The Young Persons' Guide to King Crimson del 1976).

Nel 1975, a gruppo già disciolto, la casa discografica pubblica l'album dal vivo USA tratto da due concerti registrati in America nel luglio del '74 ripsettivamente ad Asbury Park, New Jersey e a Providence, Rhode Island. 



Le parti di violino di David Cross furono però sostituite da sovraincisioni in studio ad opera del violinista Eddie Jobson.

Nei sette anni che vanno dal 1974 al 1981 sembra che la vicenda dei King Crimson sia del tutto conclusa. 

Fripp fa capire in interviste e articoli che di riformare una band non ne vuole sapere, che il rock per lui è finito, che di salire su un palco a esibirsi non ne ha alcuna voglia. 

I fan che lo avevano seguito anche nella seconda avventura non possono far altro che collezionare le sue apparizioni fantasmatiche in coppia con Brian Eno (nell'album Evening Star, 1975), nei primi album solo di Peter Gabriel, in dischi di nuove band new wave come i Blondie, sui dischi della metamorfosi new wave di David Bowie (Heroes e Scary Monsters), e in tante altre incisioni.

Nel 1979 esce un album solo, Exposure, che mostra un Fripp trasformato, in giacca, cravatta e senza barba. Il disco è quanto mai eterogeneo, e in esso compaiono tanti vecchi e nuovi amici (da Peter Hammill a Peter Gabriel, alle sorelle Roche). 

In realtà si tratta dei residui di un progetto di album con il cantante americano Daryl Hall (che compare in un paio di canzoni), che però era naufragato causa veto della casa discografica di Hall.

Ma il disco fa intuire a molti che Fripp non è ancora stanco di lavorare insieme ad altri musicisti. E fa presagire una nuova avventura di gruppo.

Nel 1981 il colpo di scena: tornano i King Crimson, con un nuovo album dal titolo Discipline.

Per molti fan è uno shock. 
La musica su quei solchi (siamo negli ultimi anni dell'era del vinile) suona aliena, sconosciuta, del tutto diversa da quella cui li avevano abituati i King Crimson I e II. 

E qui si capisce fin dove arriva la rivoluzione di Fripp: abolire del tutto l'idea beatlesiana del gruppo o complesso o band come gruppetto d'amici "uno per tutti, tutti per uno", e sostituirla con un laboratorio musicale dove non ci sia una personalità dominante (quali potevano essere John Lennon e Paul McCartney nei Beatles), ma quattro o più musicisti che fanno musica insieme, contribuendo paritariamente, incontrandosi quando hanno qualcosa da dire, e poi facendo attività solistica quando li interessa altro. 

Indicativo di questa mentalità responsabile è il nome che all'inizio Fripp e compagni avevano pensato di usare per la nuova band: "Discipline". 

Alla fine però i quattro optano per il più glorioso nome originario.

La nuova formazione è di super-professionisti: il veterano Bruford alla batteria, il virtuoso Tony Levin al basso, e l'enfant prodige Adrian Belew alla chitarra (scoperto pochi anni prima da David Bowie per una tournee, e portato alla ribalta dall'album Remain in Light dei Talking Heads). 

Soprattutto la presenza di Belew è rivelatrice: per la prima volta nei King Crimson c'è una seconda chitarra, che in molti casi primeggia. 

In realtà Fripp è del tutto privo di smanie di protagonismo, e affiancarsi un altro virtuoso delle sei corde è (oltre a una manifestazione di stima per Belew) un modo per dire ai fan che King Crimson III non è la Robert Fripp Rock Band.

Questa versione dei King Crimson ha qualche somiglianza con certa musica new wave, probabilmente come risultato dei rapporti di Belew con i Talking Heads, spesso considerati, a torto o a ragione, progenitori di quel genere musicale. 

Nelle intenzioni di Fripp, preoccupato di armonizzare per la prima volta due chitarre nel gruppo, quello che si doveva ottenere era un "rock gamelan", con un intreccio ritmico delle due chitarre che lui trovava simile a quello ottenuto dai gruppi gamelan indonesiani.

A questo disco ne seguono altri due: Beat (1982, dedicato ai poeti e scrittori della beat generation) e Three of A Perfect Pair (1984), dopodiché Fripp scioglie nuovamente la band, non tanto perché insoddisfatto della musica che sta suonando, quanto della propria situazione contrattuale con la EG Records, con la quale entra in un contenzioso dal quale uscirà solo nel 1997 fondando una sua casa discografica, la Discipline Global Mobile, un'etichetta che ha curato non solo la musica dei King Crimson, ma anche vari progetti personali di Robert Fripp e di altri artisti.

Nei primi anni 1990 Fripp invita il cantante David Sylvian (ex-Japan) a partecipare a una nuova formazione dei KC. Sylvian rifiuta, ma i due realizzano insieme un LP e partono in un tour cui partecipa anche il batterista Pat Mastelotto (già con i Mr Mister), che viene preferito addirittura al primo batterista della band, Michael Giles, desideroso di tornare a lavorare con Fripp, e a Jerry Marotta che aveva suonato nel disco in studio.

Mentre è ancora impegnato nel tour con Sylvian, Fripp comincia a organizzare la riunione dei King Crimson, inattivi da otto anni. 

Tony Levin e Adrian Belew lo convincono a contattare anche Bill Bruford, nonostante Fripp e Trey Gunn, allievo di Fripp e virtuoso dello stick insistano per Mastelotto. 

Di qui nasce una delle più originali formazioni della band, quella come sestetto, o meglio, per metterla nelle parole di Fripp, "doppio trio" (due chitarre, due bassi, due batterie).

I King Crimson (IV) si riformano come sestetto nel 1994, dopo dieci anni di assenza dalle scene musicali. 

La formazione "double trio" incide alcuni album: VROOOM (1994), THRAK (1995) e THRaKaTTaK (1996). 

Il nuovo sound dei King Crimson è qualcosa che sta tra l'intreccio di chitarre dell'era Discipline e il gusto quasi-heavy metal di Red. 

Il sestetto però, anche a causa della difficoltà di conciliare gli impegni dei sei componenti, si scioglie dopo il terzo LP.

La storia della band è tutt'altro che conclusa. 

Dopo alcuni progetti temporanei denominati ProjeKcts, Bruford e Levin lasciano la band, lasciando la formazione Belew-Fripp-Gunn-Mastelotto (che si potrebbe definire King Crimson V). 

Il loro primo lavoro in studio è l'album The ConstruKction of Light (2000), accompagnato da un altro album di sole improvvisazioni in studio: Heaven and Earth, realizzato sotto il nome ProjeKct X.

Nel 2001, la DGM, la casa discografica di Fripp chiude i battenti come etichetta generale e si concentra sui soli King Crimson.

Un lungo tour porta in concerto la musica di The ConstruKction of Light, seguito da un altro tour mirato a scrivere, provare e sviluppare nuovi brani per l'album successivo: quest'ultimo esce nel 2003, col titolo The Power to Believe.

Nel novembre del 2003, Trey Gunn annuncia il suo abbandono della band. 

Robert Fripp non si perde d'animo: annuncia, insieme a Tony Levin, che quest'ultimo tornerà a suonare con i King Crimson. 

L'attuale formazione è quindi composta da Adrian Belew, Robert Fripp, Tony Levin e Pat Mastelotto. 
Ma al momento i KC (VI) non stanno lavorando insieme; cominceranno registrare un nuovo album nel settembre del 2007.

È evidente comunque che la serie interminabile di trasformazioni della band significa ormai che i King Crimson non sono un "complesso" nel senso tradizionale del termine, bensì una costellazione di musicisti che di tanto in tanto si riuniscono per suonare, comporre, ed eseguire la loro musica dal vivo. 

Al centro di questa costellazione, sta sempre il Re Cremisi in persona, Robert Fripp, non come leader ma come inesausto polo d'attrazione, come inesauribile organizzatore.


La musica dei King Crimson I era ovviamente radicata in qualche misura nel rock degli anni 1960, specialmente in quello acido e psichedelico. 



Oltre ai Moody Blues, gli artisti che possono aver influenzato la prima formazione sono quelli le cui canzoni erano suonate dalla band in concerto: per esempio la canzone di Donovan Leitch "Get Thy Bearings", ma anche il classico dei Beatles "Lucy in the Sky with Diamonds". 

Altre tracce dei Beatles si ritrovano non solo nel primo periodo dei KC: suona alquanto crimsoniana (seconda fase) la coda strumentale della canzone "I Want You (She's So Heavy)" nell'LP beatlesiano Abbey Road. 

Comunque, mentre gruppi come gli stessi Beatles e i Rolling Stones suonavano forme più sofisticate di rock degli Stati Uniti, i KC hanno tentato di "europeizzare" quella che in precedenza era stata una forma di musica essenzialmente americana. 

In grandi linee, essi hanno eliminato il fondamento blues della musica rock (e certo lo stile chitarristico di Robert Fripp è tra i più distanti dalla tecnica blues) e l'hanno sostituito con una base derivata dalla moderna tradizione sinfonica europea. 

Le influenze americane sono più che altro derivate dal jazz, e comunque hanno un peso fino alla seconda formazione. 

Sebbene le influenze siano molteplici, due nomi sembrano aver avuto una forte influenza sulla musica dei King Crimson, fattasi più marcata nel corso degli anni.

Gustav Holst è il nome più ovvio, almeno a livello superficiale. 

La prima formazione dei KC suonava regolarmente dal vivo una versione elettrica della sezione intitolata Marte della suite di Holst The Planets (I pianeti). 

L'influenza di Béla Bartók è più sottile, ma il compositore ungherese è stato indicato più volte da Fripp e da altri componenti della band come un punto di riferimento, e sembra presente in modo più pervasivo nel complesso del repertorio musicale dei KC (decisamente influenzato da Bartok è per esempio il brano Larks' Tongues in Aspic).


Come risultato di quest'influenza, il primo album della band viene frequentemente visto come punto d'inizio del rock sinfonico o progressive rock.

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Fonte(Last.fm)

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