Come dovrebbe cominciare un articolo sul Rock and Roll?
E a quali santi, oppure a quali diavoli ci si dovrebbe votare per scrivere di quel mondo senza correre il rischio di cadere nell’oblio dell’ovvietà?
Volendo esagerare, ci si potrebbe domandare anche per quali band varrebbe la pena vivere oppure morire, poiché «Rock» molto spesso è sinonimo di gloria eterna ma anche di dannazione assoluta.
Chi se non i Beatles potrebbero «lucidare» l’inizio di un articolo di questo genere?
Le loro canzoni, ad esser sinceri, più che rivoluzionare gli anni sessanta, hanno mantenuto il rigore formale stabilitosi ancor prima che il termine “Beatles” cominciasse a riecheggiare in ogni dove.
Per non parlare del fatto che bisognerebbe “dirne bene per forza”, ergo… si giri la ruota.
I Beatles chiamano i Rolling Stones.
Chi meglio di loro saprebbe introdurci nei meandri infiniti del rock ‘n roll?
Ammesso che sia vero, bisognerebbe incensare Brian Jones e non Mick Jagger: è risaputo che i veri Stones sono quelli del periodo in cui suonava il compianto polistrumentista.